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venerdì 19 febbraio 2010

Trebisacce-19/02/2010: La vicenda infinita del nuovo asse viario della Fornace


Cosimo Malatacca
La vicenda infinita del nuovo asse viario della Fornace


Ancora una volta, nonostante il comune di Trebisacce, si fosse impegnato con verbale del 07.09.2009 prot. nr. 8911 all’esecuzione diretta del manto stradale (asfalto) sull’intero asse viario, non ha rispettato gli impegni assunti, di contro ormai stanco di tale situazione, con lettera del 03.02.2010 prot. nr. 1145 comunicavo di procedere direttamente alla posa del pacchetto asfalto, così come è avvenuto, consegnando finalmente al paese un asse viario di straordinaria importanza.
A fronte di un impegno economico pari ad euro 75.000,00 sottoscritto in convenzione, per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, ne sono stati spesi ben 90.000,00, oltre il doppio di quelli che sarebbero dovuti se si fossero versati direttamente, tutto ciò a causa dell’eccessivo ritardo dovuto all’innalzamento abusivo del piano stradale nel comparto confinante, che ha fatto inevitabilmente lievitare i costi dei materiali e della manodopera, nonostante più volte il comune fosse stato diffidato a rimuovere le cause che impedivano il completamento delle opere.
E’ bene precisare che fra costi di costruzione, oneri di urbanizzazione secondaria, diritti di segreteria etc, sono stati versati al comune di Trebisacce circa 107.000,00 euro oltre alla realizzazione a proprie spese di tutte le reti di servizi (Enel, Gas e Telecom).
Se sommiamo le opere realizzate ed i relativi costi sostenuti si arriva alla modica cifra di circa 197.000,00 euro, spesi per l’intera collettività.
L‘esecuzione diretta delle opere ha fatto si che il comune evitasse spese per la progettazione e la direzione dei lavori, accrescendo inoltre il suo patrimonio attraverso l’acquisizione gratuita di circa 1500,00 mq. di nuova area (strada e marciapiedi), di una nuova rete fognaria, di una nuova rete idrica, di una nuova rete di raccolta acque bianche ed una nuova rete di pubblica illuminazione, queste ultime realizzate esclusivamente nel comparto di mia proprietà, tutto ciò ha contribuito al miglioramento dell’intero quartiere senza gravare sulle casse comunali.
Di contro il comune ha dovuto ripristinare la sede stradale abusivamente innalzata nell’altro comparto, sostenendo dei costi aggiuntivi.
Le domande che mi pongo sono le seguenti:
l’amministrazione comunale farà rivalsa per il recupero delle somme sostenute per il ripristino della sede stradale sull’altra proprietà?
che fine ha fatto l’area a verde prevista nel PRG confinante lungo tutto il canale San Giuseppe che doveva essere ceduta al comune?
quanta volumetria è stata realizzata in eccedenza nel comparto confinante?
Alla fine di questa interminabile vicenda, mi chiedo se era necessario far trascorrere tanti anni, privando il paese di una viabilità necessaria, quando bastava una semplice ordinanza di ripristino della sede stradale nei confronti di chi aveva effettuato l’abuso.

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