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giovedì 18 febbraio 2010

Trebisacce-17/02/2010:Ospedale,sfuma l'ipotesi ricorso

Trebisacce:17/02/2010
Le associazioni Assopec - Trapezakyon – APS “Vacanzieri…” di Trebisacce, con i rispettivi presidenti:Walter Astorino,Luca D’Alba e Vincenzo Arvia sulla questione ospedale registrano che:”All’Ospedale Guido Chidichimo di Trebisacce ci si interroga: nella sanità calabrese esiste il diritto? O la Calabria è un’entità apolide non soggetta alle leggi dello stato? Il recente caso dell’ospedale di Cetraro suscita delle speranze, ed induce anche qualificati giuristi a scendere in campo. L’avv. Giuseppe Urbano di Albidona, Associato dello Studio Legale Freshfields Bruckhaus Deringer di Roma e dottorando di ricerca in Diritto ed Economia alla Luiss Guido Carli di Roma, esperto di diritto amministrativo, afferma che: “Dalla sentenza del TAR Catanzaro dell’8 febbraio 2010, n. 89 possono enuclearsi elementi di conferma della tesi che sostenemmo qualche mese fa con l’avv. Luca D’Alba sulla illegittimità dei provvedimenti relativi all’Ospedale di Trebisacce adottati nel luglio scorso. Anzi, rispetto ai provvedimenti riguardanti l’Ospedale di Cetraro, gli atti relativi all’Ospedale G. Chidichimo contenevano – a mio avviso – ulteriori vizi riguardanti la competenza, i presupposti giuridici, la genericità del contenuto e la motivazione degli stessi. Purtroppo, però, i termini per l’impugnazione dei provvedimenti amministrativi dinanzi al Tar sono molto stringenti e ormai questa possibilità deve ritenersi sfumata, così come non è più possibile proporre ricorso straordinario al Presidente della Repubblica”. Sulla possibilità di individuare una soluzione alternativa, l’avv. Urbano ha aggiunto: “E’ vero che in gioco c’è il diritto alla salute dei cittadini e che tale diritto – in ragione della sua protezione costituzionale - è stato ritenuto in passato dalla Corte di Cassazione un diritto particolarmente forte che resiste anche al potere dell'amministrazione e che, può, dunque, essere tutelato dinanzi al giudice ordinario anche al di là del termine decadenziale di 60 giorni previsto per l’impugnazione dinanzi al Tar. (etc.)”
Questo il diritto, ma nel frattempo il territorio dell’Alto Jonio subisce delle incredibili sopraffazioni: fra le limitrofe Rossano e Corigliano, due ospedali a distanza di pochissimi chilometri, si erogano doppi servizi con 2 chirurgie e 2 ginecologie.
Perché le autorità non intervengono? A nulla valgono le eventuali argomentazioni in merito ad una presunta assenza di ipotesi concrete di rilancio del G. Chidichimo.
Infatti, è già stata presentata alle autorità competenti una proposta da parte delle Associazioni di Trebisacce, per una corretta valutazione e riqualificazione del presidio ospedaliero di Trebisacce e l’Hospice di Cassano. Essa prevede, oltre a tutti i servizi attualmente presenti, l’imprescindibile riapertura del blocco operatorio con Due Sale Operatorie, la conferma di Medicina e Cardiologia-UTIC; di Chirurgia, con chirurgia di base e d’urgenza, la chirurgia endoscopica e quella oncologica, più servizio di ecografia diagnostica ed interventistica; la fecondazione assistita, con annesso punto nascita; un reparto di ortopedia e traumatologia con un settore di medicina dello Sport; un reparto di Riabilitazione neuromotoria. Rammentiamo che quello di Trebisacce, è un ospedale di frontiera, al confine con la Basilicata. L’ASP, però, ha deciso di depotenziarlo e metterlo in ginocchio, incurante del fatto che, invece di produrre un risparmio, provocherà lo spostamento dei pazienti calabresi in Lucania”.

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