Trebisacce:02/02/2010
Donna gravida alla 34° settimana con rottura delle membrane raggiunge l’ospedale e per fortuna si salva la bimba. E’ accaduto Martedì mattina,la signora L.C.,di 36 anni,del ‘1974,di Albidona alla sua trentaquattresima settimana di gravidanza,improvvisamente si accorge della perdita delle acque e chiama in aiuto i familiari. Non vi è tempo da perdere con l’auto di proprietà,pare del fratello, viene trasportata in ospedale a Trebisacce. Al pronto soccorso,alle ore 12,50 circa, di turno di dottore Sabatino Serrago che immediatamente interviene e visita la signora,ma subito dopo ne dispone il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale di Rossano,trattandosi anche di un parto prematuro,di un mese di anticipo. In ambulanza l’equipe dei dottori Leonardo Rago e Vito Bonanno,l’autista Giacinto Zaccaro e l’infermiere Natale Barbaro,alle ore 13,10 circa,iniziano il trasferimento per Rossano. Il ginecologo Leonardo Campana riceve la signora che subito trasferisce in sala parto.” Presentazione cefalica e parto normale,la bimba sta bene e farà compagnia alla sorellina”,afferma dopo il parto il ginecologo,quasi a fare intendere ‘routine’. Tutto è bene,ciò che finisce bene. Qualche considerazione. Dopo la chiusura del reparto di Ginecologia-ostetricia è normale non nascere più a Trebisacce. Ai soccorsi di emergenza e di urgenza il servizio ‘118’ deve ora aggiungere anche interventi che in teoria non dovrebbero essere di loro competenza,per dare comunque una risposta alla domanda dell’utenza. I familiari che soccorrono non sono attrezzati per valutare il rischio di proseguire la marcia per altro ospedale e preferiscono raggiungere il “G. Chidichimo” per assicurare nelle mani dei sanitari un paziente o familiare. In pratica rimane utile l’ospedale per l’utenza,nonostante la chiusura dei reparti.
Franco Lofrano
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