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martedì 16 febbraio 2010

Trebisacce-13/02/2010: Ripristinare l'ospedale è un atto dovuto, sostengono le associazioni



Trebisacce:13/02/2010

L’ospedale “ G. Chidichimo” ed i cittadini di tutto l’Alto Jonio, invocano giustizia. L’ospedale di Cetraro dimostra che anche in Calabria può esistere ancora il diritto. All’amministrazione comunale di Cetraro spetta il merito di aver creduto nella legge, e di non aver ceduto alla malapolitica. Con fermezza risoluta, gli amministratori hanno impugnato la delibera che accorpava il reparto di ortopedia dell’ospedale locale con quello di Paola. Un’operazione del genere, da parte dell’A.S.P., nel parere del Comune di Cetraro, viola il P.S.R. (Piano Sanitario Regionale) vigente; viola le prerogative in merito ad ogni sua modifica, spettanti unicamente alla Regione; manca di motivazione oggettiva; viola l’obbligo di acquisire il parere della conferenza dei sindaci; è attuata in assenza dell’obbligatorio parere del direttore amministrativo dell’ASP. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria, Sede di Catanzaro, Sezione Prima, ha accolto il ricorso e, per l’effetto, ha annullato la deliberazione impugnata con conseguente ritorno alla situazione preesistente. Una vittoria tale da indurre i comitati locali a chiedere le dimissioni del dirigente ASP Petramala. Purtroppo, a Trebisacce, le autorità cittadine, non hanno ritenuto opportuno adire le vie legali, benché vi fossero tutti i presupposti per farlo. Già a luglio del 2009, l’avv. Luca D’Alba, aveva relazionato in merito di fronte alla conferenza dei sindaci sostenendo la tesi dell’illegittimità della delibera del dott. Petramala, mettendo a disposizione della comunità le proprie competenze professionali per impugnarla davanti al TAR. L’offerta, però, non fu accolta dalle autorità amministrative locali. Nell'ambito delle iniziative condotte dalle Associazioni di Trebisacce, impegnate sul fronte ospedale, l’avv. D’Alba presente in qualità di presidente di Trapezakyon, nonché membro e legale di riferimento dell’Assopec – associazione operatori economici -, in collaborazione con lo specialista in diritto Amministrativo avv. Giuseppe Urbano, su mandato e di concerto con appunto le Associazioni, hanno prodotto una diffida nei confronti dell’ASP Cosenza – ma inviata anche al Presidente della Regione Calabria, al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Altro Jonio sindaco Mariano Bianchi, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura ed al Ministero della Salute - denunciando l’illegittimità della delibera adottata il 14.07.09 dal Direttore Generale Petramala. Nel corpo della diffida è stato evidenziato, fra l’altro, l’incompetenza di quest’ultimo ad emanare provvedimenti di tale natura nonché la carenza di motivazione dell’atto medesimo, oltre che la violazione del principio di proporzionalità tra le irregolarità riscontrate dai Nas e le misure adottate (sospensione delle attività in due interi reparti e delle sale operatorie). La richiesta conclusiva di riapertura dei reparti e delle sale operatorie, previa rimozione delle irregolarità riscontrate dei Nas, ancora ad oggi, è rimasta senza esito.

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