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venerdì 12 febbraio 2010

Trebisacce-12/02/2010: "Giustizia ad orologeria" di Gianni Mazzei


Giustizia ad orologeria.

Tendo una pacata analisi del fenomeno che indica il maggior disagio e
la maggior frizione tra poteri costituzionali: le indagini sui politici
nei momenti delle consultazioni elettorali.
Penso che non c’è solo una motivazione, ma diverse e che si
intrecciano tra loro . Ne indico alcune:
a) le consultazioni elettorali sono tante e con ritmi diversi; anche
i politici sono tanti ,dal Parlamento alle Regioni e così via per cui
c’è sempre una grossa inchiesta in ogni momento e qualcuno grida allo
scandalo;
b) se le indagini sono all’ordine del giorno si presume che la classe
politica italiana sia diffusamente corrotta,
c) oppure da parte dei magistrati c’è la tendenza alla
spettacolarità, a diventare celebri non adoperando così un filtro di
intelligente lettura degli eventi tale da evitare inchieste eclatanti
che poi finiscono nel nulla o in totale assoluzione, disorientando il
popolo;
d) c’è una guerra sotterranea tra i poteri dello stato,ognuno geloso
delle proprie prerogative che li porta a sostituirsi all’altro o a
sopraffarlo invece di collaborare ognuno nel proprio ruolo,
e) c’è un iter lentissimo per le varie inchieste, a causa di numero
limitato di giudici e di rinvii sine die, che porta poi nei momenti di
maggior tensione politica, non già per scelta, ma per naturale
evolversi delle cose, a inchieste clamorose.

Penso che tutte queste concause siano presenti in questo disagio del
sistema democratico italiano che porta ad una conclusione ovvia:
occorre modificare e semplificare leggi e alcuni aspetti della
magistratura
e occorre dare maggior rigore e serietà alla classe politica.


Gianni mazzei

trebisacce

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