Villapiana Lido:08/08/2009
Presentato il “Trittico della vita”,il libro di poesie di Adriana De Gaudio,edito dalla Kadmo s.r.l, sabato sera,nella sala dell’Hotel Corallo. A coordinare i lavori il giornalista Franco Maurella. “Adriana è la lirica pura che si trasforma in poesia”ha affermato nella suo apprezzato intervento Donatella Laudadio, già assessore provinciale,dimostrando compiutamente alla platea di essere dinanzi ad una vera poetessa. La solitudine è uno dei temi affrontati dalla De Gaudio,ma non quella che ci vede soli per un giorno o temporaneamente,quella della incomunicabilità pur parlando la stessa lingua. Anche la fede è argomento fondamentale, ma non solo quella che infonde gioia e sicurezza alla vita,vi è anche quella dove Dio è dubbio,ricerca e incertezza. Gli affetti familiari sono presenti con il fratello Mario e con il padre che viene rappresentato come una nuvola passeggera. Anche il miracolo esiste nella poesia di Adriana,allorquando descrive la primavera non attraverso l’immagine della natura così com’è,ma come ella l’ha riprodotta nel proprio intimo,ha spiegato Laudadio. L’attore e critico teatrale,Enzo Cardasco, ha letto con grande professionalità le poesie tale da trasmettere al numeroso pubblico in religioso silenzio, una buona dose di emozioni. Il critico letterario Antonio Miniaci,con intervento diverso dal suo solito, ha tratteggiato un profilo affettivo,storico,psicologico e caratteriale della poetessa mettendo ben in evidenza che la stanchezza per Adriana non è la resa. L’editore,Tiziana Otranto,ha affermato che:”Il libro ha un’anima propria!” e, continuando, ha spiegato che la poesia aiuta a riflettere sui sentimenti,mentre oggi va di moda la ricerca dell’emozione,della forte emozione. Leggere le poesie di Adriana De Gaudio,nel silenzio della propria intimità,rasserena.”Enzo Cardasco ha dato timbro e tono alla mia flebile voce” ha esordito l’autrice ringraziando i relatori e gli intervenuti. Ha concluso dicendo:”Sono gli amici cari che danno calore a manifestazioni culturali come questa”.
Franco Lofrano
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