Al sindaco di Acquaformosa
Giovanni Manoccio
Caro Sindaco,
voglio esprimere tutta la mia solidarieta’ e la mia vicinanza all’iniziativa di pubblica denuncia, civile e pacata, che lei ha intrapreso per reagire alla sgangherata campagna della Lega Nord scatenata contro le popolazioni del Meridione.
La dignita’ e la fermezza con cui il suo consiglio comunale ha rivendicato la ricchezza della cultura e del lavoro del Sud e quale sia stato e sia tuttora il suo apporto al progresso del paese, mi ha profondamente colpito.
Il Mezzogiorno paga ogni giorno il suo tributo all’arretratezza fatta sistema con cui e’ costretto ancora a convivere da un governo dominato dalla retorica leghista, in termini di fatica, di dilagante disoccupazione e con una dolorosa fuga dalla propria terra e dalle proprie famiglie della forza intellettuale e vitale dei nostri figli.
Ben lontani dal riconoscere la condizione di profondo divario e svantaggio nel quale in diverse fasi storiche si e’ voluto mantenere il Mezzogiorno per ragioni clientelari e di interesse economico, si aggiunge anche l’umiliazione razzista con cui un partito di governo ritiene liberamente di dileggiare la maggioranza della popolazione italiana senza che il Parlamento insorga con una sola voce.
Siamo arrivati, di strappo in strappo dei dettami della Costituzione, a proporre in un disegno di legge ferragostano di mettere sullo stesso piano il Tricolore con le bandiere regionali. Vale a dire l’unico vero simbolo dell’unita’ nazionale riconosciuto universalmente da tutti gli italiani dal Risorgimento a oggi, che intere generazioni hanno caricato delle speranze, delle immani sofferenze, del sacrificio necessari alla conquistata dignita’ nazionale messo al pari di vessilli medioevali o spesso improvvisati per dare maggior graziosita’ alla facciata di una sede pubblica locale o ai raduni campestri del movimento di Bossi.
A questa offensiva, che vede prima di tutto i cittadini residenti nel settentrione vittime di una opera di sviamento e di disinformazione che tende ad additare nel Sud e nei meridionali la causa principale dei tanti mali che affliggono un paese sgovernato, si deve reagire con la forza della ragione, delle conquistate istituzioni democratiche, della storia, bella e irripetibile, che ci unisce.
Gianni Pittella
Primo vicepresidente del Parlamento europeo
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