sabato 1 ottobre 2011
Francavilla Marittima-01/10/2011: Museo di artigianato e arte povera di Francesco Celestino
Francavilla Marittima:01/10/2011
Non è una favola da raccontare ai nipotini,ma una bella realtà consolidata nel centro storico cittadino il museo di artigianato e arte povera del maestro Francesco Celestino,di Francavilla Marittima, vedovo, padre di tre figli, del 1932, oggi in pensione dopo aver svolto per tantissimi anni il mestiere di muratore. Ideatore,creatore e gestore orgoglioso del museo che accoglie durante il periodo estivo diversi turisti occasionali e, con ingresso libero, presenta loro la propria creatura: un museo ricco di utensili antichi e oggetti vari che raccontano tanta storia fatta di lavoro duro, di sacrifici, di doveri e di scarsi piaceri, molto contenuti e limitati anche quelli dell’alimentazione piuttosto povera. Ben in vista i grandi piatti che un tempo un solo esemplare posto sul tavolo conteneva il cibo per tutta la famiglia. A testimonianza che gli antenati non potevano e non usavano cambiare posate, né pensavano al piatto pulito per il primo, al piatto per il secondo. Un solo piatto per tutti da avvicinare con il dovuto rispetto dei commensali. Sono ormai 15 anni che il museo contadino esiste, ma è poco conosciuto e pubblicizzato e ciò rende un tantino triste “Zio Francesco” così conosciuto da tutti nel centro storico. Da giovane, sfidando le convinzioni di mia moglie, ovunque trovavo oggetti antichi li prendevo e li conservavo nel magazzino-racconta ‘zi francisco’ e mia moglie soleva dire:”Raccogli ciò che gli altri buttano?”. Tenevo sempre duro e continuavo a ricercare oggetti antichi e oggi sono contento di aver dotato il mio paese di un museo. Il locale, precisa il maestro Francesco, lo ha chiesto e ottenuto dal comune e che però ha dovuto ristrutturare per poter accogliere i visitatori. Vi si trova di tutto. I patti, il tavolo e gli utensili del calzolaio, quelli del falegname, ferri da stiro, lampade a petrolio, foto antiche, l’aratro in legno e in ferro, quadri,telai, la sella usurata del cavallo, il letto tipico antico in ferro battuto, ma la cosa che attira l’attenzione e che fa sorridere il visitatore è il documento che sancisce il contratto di matrimonio elencando la dote: 2 lenzuoli, due coperte….e la sposa “come si trova”, l’unica incertezza del contratto tra consuoceri. E ancora all’ingresso del museo e sia all’interno tante tegole decorate e sculture realizzate dall’artista e maestro “Zi Francisc”. Una persona gentile e accogliente che merita quantomeno un saluto e una vista nel suo incontrastato e utile regno antico per un tuffo nella storia quale messaggio formativo per i giovani studenti, turisti culturali e curiosi. “Zio Francesco” è lì che sereno e gioioso aspetta.
Franco Lofrano
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