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sabato 18 settembre 2010

Trebisacce-18/09/2010: Consiglio Comunale congiunto sull'Ospedale

































Trebisacce:18/09/2010
Un calendario operativo è stato presentato durante i lavori del consiglio comunale congiunto tenutosi, sabato mattina, nel piazzale dell’Ospedale “Guido Chidichimo”.”Salviamo la vita e l’ospedale di Trebisacce” è lo striscione presente alle spalle dei numerosi rappresentanti istituzionali che ben sintetizza il delicato tema all’ordine del giorno. Il consiglio congiunto si è tenuto in conseguenza della decisione presa nella sala della Cmaj ,nei giorni scorsi, e del sit-in nei locali dell’ospedale. Per lunedì una delegazione di sindaci,di consiglieri provinciali e regionali si recherà dal Prefetto per informarlo che le riunioni sono piene di tensione e che la popolazione è irritata a causa delle decisioni sanitarie punitive contenute all’interno del nuovo piano sanitario e che a breve,il prossimo 28-29, firmerà il commissario del governo centrale Scopelliti. E per prudenza e prima che la tensione possa sfociare in altro è preferibile incontrare il Prefetto. Sempre per lunedì,alle 17,30, è prevista un’azione capillare di informazione tramite volantinaggio e dialogo con le persone interessate alla problematica. Per martedì è in programma la partecipazione al consiglio provinciale dove si affronterà il problema della riorganizzazione del piano sanitario e si chiederà un incontro al presidente Scopelliti. Per mercoledì a Roma,al ministero, insieme con il parlamentare Franco Laratta. Per giovedì, alle ore 8,30,concentramento in piazza della Repubblica o nel piazzale ferroviario con a capo il sindaco Mariano Bianchi di Trebisacce per lo sciopero generale indetto dai sindacati di categoria e dai rappresentanti istituzionali. I rappresentanti invitano ad una manifestazione pacifica,ma la popolazione vorrebbe la lotta dura e il blocco stradale e ferroviario. Staremo a vedere l’evolversi della situazione. Il sindaco Bianchi ha riproposto di presentare le dimissioni e di consegnare le fasce a Roma insieme con tutti i 30 sindaci del basso e Alto Jonio per una protesta eclatante. “Da vittime a carnefici!” tuona il sindaco di Amendolara,Mario Melfi,che dalla stampa apprende che il governatore Scopelliti accusa che “vogliamo l’ospedale sotto casa!”, ma la nostra battaglia in difesa della salute dei cittadini è una battaglia di civiltà,chiarisce Melfi, e fa notare come certe scelte per alcuni ospedali rispondono ad una logica politica e non a quella prevista dalla legge che difende e prevede i posti letto per i cittadini dell’Alto Jonio e non i tagli selvaggi e penalizzanti previsti a danno dell’intero territorio. E soprattutto non tiene conto della popolazione residente nei comuni montani abbandonati al loro triste destino. I 26 posti letto (RSA-Residenza Residenziale Assistenziale)da togliere al privato,Villa Azzurra di Roseto,per darli a Trebisacce è una proposta da respingere al mittente:”E’ l’osso che si getta al cane!”,è stato sottolineato in modo corale in più interventi. Più relatori inviano un messaggio di “Unità” e all’interno del quale si desidera coinvolgere il sindaco Straface di Corigliano e Filareto di Rossano per avviare un confronto utile sul piano della riorganizzazione degli ospedali riuniti della sibaritide per tendere verso una sanità di qualità evitando le fotocopie dei reparti. “A cosa serve un ponte sullo stretto se abbiamo tanti tagli?”,esordisce il parlamentare Franco Laratta che considera una vigliaccheria politica chiudere l’ospedale senza una “ratio”.”Non vogliamo la violenza,ma vogliamo difendere i diritti dei cittadini!”,afferma il consigliere provinciale Giuseppe Ranù che in modo chiaro opta per la lotta dura e propone una serrata con tutte le comunità dell’Alto Jonio per bloccare tutte le strade di comunicazione, dopo aver attivato le procedure istituzionali. Il nostro ospedale è di frontiera e non va chiuso!-Per Franco Mundo,Consigliere provinciale, occorre un coordinamento con tutti gli ospedali in rischio di chiusura. Per Leonardo Trento,assessore provinciale, non sono stati garantiti neppure i Lea (livelli essenziali di assistenza) e mancano all’appello ben 400 posti letto, ed è necessario bloccare questo assurdo processo. Alle 12,23 circa, nel pieno degli interventi chiede ed ottiene la parola Domenico Acciardi,consigliere di minoranza al comune di Montegiordano ,di cui è sindaco Franco Lamanna, e legge un documento, inviatogli da Scaffidi,contenente spiegazioni sulle sorti dell’ospedale e sulla sua trasformazione in Casa della Salute. La tensione era già alta ed è stato troppo per il pubblico presente ascoltare qualcosa inviata comunque da Scopelliti. Urla, fischi e quant’altro si è udito dalla platea. E’ mancato poco che si superassero i limiti, ma grazie all’intervento dei carabinieri e della Polizia Municipale la tensione è rientrata e i lavori sono continuati. Per il sindaco Sero di Cariati il blocco stradale è la giusta rivendicazione di un popolo che si vede calpestati i propri diritti e c’è nell’aria una rabbia popolare straripante. A Roma bisogna chiedere che il piano organizzativo sanitario passi per il consiglio regionale e non tramite la valutazione personale del commissario,conclude Sero. Per Vincenzo Gaudio ,sindaco di Alessandria del Carretto , bisogna finirla con questi scippi continui e con i falsi messaggi di aspettare l’ospedale unico della sibaritide,nella costruzione del quale non ha mai creduto. “Credo invece che ci hanno tolto il nome di ospedale e che a breve perderemo anche il distretto, di conseguenza. “Il nostro è un popolo calmo, ma anche forte”,e continueremo uniti nella lotta. Per l’operatore sanitario,Nicola Gatto, sull’ospedale grava lo spettro della privatizzazione. Per Walter Astorino,presidente Assopec, è giunto il momento di passare ai fatti. Piero De Vita presidente dell’associazione “l’Albero della Memoria” comunica che le associazioni sono pronte a scendere in piazza unite, insieme con le associazioni,gli operatori sanitari e ai cittadini. Per Mariella Gioia,docente del “Filangieri”, occorre stringere con gli interventi perché gli studenti sono qui con noi e numerosi, ma per ascoltare il tema proposto e non altre considerazioni e devono fare rientro in famiglia. Comunque l’intera comunità scolastica del “Filangieri” è al vostro fianco. Per Corbino,segretario provinciale del Prc,Scopelliti risponde alla logica del capo che a sua volta è ricattato dalla Lega. Per il cardiologo Gallicchio e per l’oculista Albano bisogna preparare una proposta autorevole da presentare a Roma e ai loro tecnici dobbiamo contrapporre i nostri. Il cardiologo Aragona ha ricordato tanti eventi che attestano che l’ospedale negli anni ha salvato tante vite e che grazie all’impegno del primario di Radiologia,da poco scomparso, Luigi Odoguardi,i cittadini hanno beneficiato della Tac. Nonostante la carenza di strumenti e di personale , ha precisato Aragona, siamo riusciti a dare risposte di qualità all’utenza e la nostra parola d’ordine è stata “Resistere”. Gaudio ,past president Fidapa, ha raccontato e testimoniato la sua esperienza positiva vissuta all’interno dell’ospedale per un suo personale problema di salute. Rita Trichi, anestesista, ha raccontato di alcuni interventi e delicati praticati su pazienti a forte rischio e restituiti alla vita e oggi presenti tra il pubblico. Ancora un lungo elenco di autorevoli relatori hanno sviluppato il tema,ma la riunione dialogica e di confronto ha partorito un calendario di azioni per passare ai fatti.
Franco Lofrano

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