sabato 11 settembre 2010
Francavilla Marittima-11/09/2010: L'Unione dei Comuni (di Walter Astorino)
Trebisacce, 11-9-2010
Francavilla, 10 settembre 2010
Unione dei Comuni – La Via del Mare
L’Unione dei Comuni – la Via del Mare, è l’artificio con cui si è
tentato di addolcire la pillola dell’esclusione dei paesi marittimi, o
comunque a bassa quota, dalla comunità dei paesi di montagna, ovvero
dalla Comunità Montana. Nei primi 2 anni di vita di questa
istituzione, i risultati concreti sono stati modesti, tant’è che non
c’è ancora né una sede né dei dipendenti, fortunatamente per le nostre
tasche di contribuenti, già abbondantemente prosciugate da tasse e
balzelli, spesso inutili.
Quindi, almeno per ora, l’Unione dei Comuni pare non ci stia costando
nulla, e se i Sindaci si decidessero a condividere alcuni aspetti
dell’amministrazione pratica del territorio (es. spazzatura,
coordinamento spettacoli, forniture idriche ecc.) potremmo addirittura
risparmiare qualcosa. Ovviamente ciò sarà “difficilissimo”, perché
ogni Sindaco deve la sua carica a chi lo ha reso tale, quindi….! Il
Presidente uscente Mario Melfi ha aperto i lavori, con un discorso
generale sull’Unione dei Comuni, indicando il suo successore, che poco
dopo è stato proclamato, ovvero Paolo Munno. Non spendo altre parole
su questa cosa. L’evento vero ed atteso dagli stessi politici, era in
realtà la discussione sull’Ospedale di Trebisacce. Melfi ha dichiarato
di avere appreso dalla stampa l’intenzione di Scopelliti di chiudere
l’ospedale di Trebisacce. Ha proseguito dicendo che nel piano di
rientro di Loiero, Trebisacce rimaneva come ospedale di frontiera per
acuti e non. Ad onor del vero, abbiamo il dovere di dire che questa
affermazione non trova riscontro nei documenti ufficiali: la delibera
264 della giunta Loiero, approvata pochissimi giorni prima delle
ultime votazioni regionali, faceva scivolare il Chidichimo in basso
nella graduatoria stilata in base al numero dei posti letto, nel
gruppo di quelli da chiudere. Giusto per rispetto alla storia,
rammentiamo che chirurgia ed ostetricia-ginecologia sono “sospesi” dal
luglio 2009, e che da allora in poi l’ospedale è stato spogliato di
tutto con costanza, infatti oggi è una scatola vuota. Melfi ha
ricordato la morte della bambina di Amendolara e della immigrata
Rumena, imputabili all’assenza dell’ospedale di Trebisacce. Ha
concluso invitando tutti al consiglio comunale di Amendolara, che il
15-9 si terrà all’aperto. Mattatori della serata sono stati il
preparatissimo e brillante Assessore Provinciale Leonardo Trento, e
l’eroico e battagliero Sindaco di Cariati Filippo Sero. Trento sapeva
quello che diceva (cosa rarissima). Ha parlato della sanità calabrese
e jonica con dati e fatti concreti. L’impressione che ne abbiamo avuto
è stata quella di un giovane serissimo, che studia i problemi e
propone soluzioni. Ha portato una documentazione sui brutali progetti
di Scopelliti. A Trebisacce pare sia previsto un “punto prelievo” (non
laboratorio analisi), un ambulatorio radiologico, un pronto soccorso
diurno. Rimarrebbe dialisi, ma senza posti letto. La sentenza di
Scopelliti, è attesa per il 20 settembre. Sarebbe soppresso anche
l’ospedale di Corigliano. Dovrebbe rimanere solo quello di Rossano.
La provincia di Cosenza perderà 600 posti letto. Quella di Reggio solo 60.
Nella fascia Jonica, avremo 1 posto letto su 1000 abitanti, mentre sul
tirreno 6 su 1000. Trento propone di unire le forze dello jonio,
coinvolgendo anche Rossano e Corigliano. Il Sindaco Sero ha iniziato
lo sciopero della fame. Era visibilmente provato. Ho avvertito la sua
prostrazione stringendogli la mano. La sua presenza nella riunione è
stata certamente resa più penosa dal fastoso è ricco buffet, colmo di
tante appetitose e profumate leccornie, allestito nel corridoio. Sero
ha esordito dicendo che chiedeva di essere ricevuto da Scopelliti da
ben quattro mesi, e solo dopo aver iniziato lo sciopero della fame, è
stato ricevuto immediatamente. Comunque niente da fare.
Scopelliti andrà avanti nei progetti di chiusura. A Cariati, le scuole
sciopereranno fin dall’apertura del 13 prossimo. Lì i sindaci e la
politica si sono mossi fin dai tempi di Loiero, con proteste,
proposte, blocchi stradali e manifestazioni, ed oggi hanno credibilità
ed appoggio fra la popolazione. Sero è andato avanti, con qualche
piccola pausa dovuta alla debolezza prodotta dal digiuno, dicendo che
nonostante la spesa sanitaria calabrese sia enorme, le prestazioni
sono da terzo mondo. Lo sciopero della fame è anche un modo per
mantenere l’ordine pubblico nel cariatese, per evitare degenerazioni.
Ha detto che Scopelliti fa come Loiero: da la colpa a Roma; ma Roma
dice di risparmiare, non dice chi e cosa tagliare. Il 16, Sero e gli
altri sindaci del basso jonio si incontreranno ancora una volta con
Scopelliti, poi si andrà allo scontro. A questo punto è intervenuto il
sindaco di Trebisacce Mariano Bianchi, anche lui come Sero, sindaco
del comune in cui si trova la struttura ospedaliera. Bianchi ha detto
che il dialogo con le istituzioni regionali è stato interrotto a
marzo, e che da allora non ha mai ricevuto risposte da Scopelliti. Ha
riproposto le dimissioni dei Sindaci, stavolta comprendendo tutti e 33
i sindaci dello jonio. Ha bacchettato chi si lamenta dell’assenza del
Sindaco di Trebisacce alle iniziative riguardanti l’ospedale,
dicendo che le campagne elettorali non giovano alla causa, e si è
lamentato dei manifesti che circolano sulle pareti di Trebisacce. Ha
poi proposto di bloccare le strade. Bianchi non ha risparmiato una
frecciatina verso le associazioni, ed anche nei confronti della
recente fiaccolata seguita da una Messa in suffraggio della sfortunata
lavoratrice rumena Dorina, morta dissanguata alla stazione ferroviaria
di Trebisacce. Probabilmente si sarà lasciato trascinare dall’enfasi
retorica. Melfi allora interviene, ed invita l’eroico sindaco di
Cariati Filippo Sero, a desistere dallo sciopero della fame, di
tutelare la propria salute e di passare ad altre forme di lotta. Con
il profumino allettante che proveniva dal buffet, la tentazione
melfiana sembrava davvero irresistibile, ma Sero ha deciso di
perseverare. Il consigliere provinciale Giuseppe Ranù, ha affermato
che con Scopelliti non si può parlare, e che ha detto: Trebisacce la
cancello con la gomma. Ranù propone di occupare la strada come fecero
in Basilicata, a Scansano. Propone di istituire un coordinamento, a
cura dei comuni in cui si trovano gli ospedali. Il sindaco di
Castroregio, dott. Santagada, visto che ci sono solo 10 giorni di
tempo, sollecita Bianchi all’azione. Dichiara inoltre che i sindaci
devono assumersi in prima persona le proprie responsabilità, e solo
dopo chiedere collaborazione ad altri. Il sindaco di Alessandria,
dott. Gaudio, esordisce con la frase: “Basta con le parole, occorrono
azioni visibili”. Ha ribadito la necessità di far nascere un
coordinamento, con a capo il sindaco di Trebisacce, il presidente
della Comunità Montana, il presidente dell’Unione dei Comuni ed il
sindaco di Cariati. Ha poi proposto di coinvolgere i sindacati, quindi
di contattarli (dato che non c’erano). Ha detto di essere disposto a
dimettersi. Ha proposto un blocco stradale, coinvolgendo scuole ed
associazioni.
In conclusione, il neo presidente dell’Unione dei Comuni – la Via del
Mare, Paolo Munno, ha rimandato tutto a martedì 14 settembre 2010, per
un’autoconvocazione presso la sede della Comunità Montana tuttora
presente a Trebisacce, onde creare un coordinamento, per poi recarsi
all’ospedale.
Walter Astorino
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