COMUNE
ROCCA IMPERIALE
COMUNICATO STAMPA
PRG, Sindaco Di Leo: «La Minoranza non può chiedere le mie dimissioni su un
argomento che conosce poco»
«Dal 1999 al 2004 la vecchia amministrazione non è stata capace di approvare il Piano regolatore.
Cosa che l’attuale esecutivo è riuscito a fare dopo appena un anno dall’insediamento. Provvedimento
per il quale abbiano riottenuto la fiducia dei cittadini rocchesi per il rinnovo del mandato
». Non si fa attendere la replica della Maggioranza in seno al Consiglio comunale di Rocca Imperiale,
che per bocca del sindaco Ferdinando Di Leo replica alle dichiarazioni della Minoranza che
aveva sbandierato ipotetiche falle presenti nel Piano regolatore.
«Non è vero che nelle zone CT (sulla costa) non si potrà costruire, in quanto sono oggetto dei
piani di lottizzazione già in iter di approvazione regionale; così come le zone D (area industriale)
– chiarisce il sindaco -. Per quanto riguarda invece le zone C (tra la Marina e il Paese) è
vero che risultano zone decadute, ma non per colpa di questa amministrazione. Tant’è vero - ricorda
Di Leo – che è dal 1995 che non sono oggetto di richiesta».
Come mai , si chiede dunque il sindaco «soltanto oggi la minoranza, tra cui il consigliere provinciale
Ranù (già vicesindaco tra il 1999 e il 2004), si pone l’interrogativo delle zone C?».
Il piano regolatore di Rocca Imperiale è strutturato in forma associata con i comuni di Canna, Nocara
e Montegiordano. Uno dei pochissimi esempi di PSA nella provincia di Cosenza che permette
di abbattere notevolmente le spese, come chiariscono dall’Ufficio tecnico di Palazzo di Città.
«A tal proposito se c’è qualcuno che dovrebbe dimettersi – sottolinea il sindaco Di Leo – è proprio
il consigliere provinciale Ranù che ha il dovere, nel rispetto del suo ruolo e di quei cittadini
che gli hanno affidato il mandato, di appoggiare quest’iniziativa provinciale e non ignorarla
come ha fatto dall’inizio». Di Leo ricorda come nessuno della Minoranza si sia mai presentato
in Comune per visionare il Piano regolatore, dopo che la stessa Opposizione aveva chiesto nel
Consiglio comunale del 30 novembre il rinvio dell’approvazione (poi avvenuta il 27 gennaio senza
il voto della minoranza) per avere la possibilità di approfondire meglio l’argomento.
«Che senso ha – si chiede il primo cittadino – chiedere le dimissioni del sindaco per mezzo dei
giornali su un argomento che non ha mai visto l’interesse della Minoranza (nessun consigliere
si presentò nella riunione tra i comuni del PSA tenutasi a Montegiordano nel gennaio 2009)».
E ancora. Il PSA non è stato approvato nei termini previsti «non certo per inefficienza dell’attuale
amministrazione, come vorrebbe far credere l’Opposizione. Ma in quanto – spiega definitivamente
il sindaco – l’Autorità di Bacino non ha ancora risposto alla richiesta di riperimetrazione di alcune
aree inoltrata dal comune di Montegiordano. E comunque per l’approvazione del PSA i quattro comuni
- conferma Di Leo - sono già in fase di conferenza di pianificazione».
Alla luce di tutto ciò, conclude il sindaco, «non vorrei che la Minoranza rispondesse più agli
interessi di qualche privato che della collettività».
Ufficio stampa, dr. Vincenzo La Camera—349.6076807 - vincenzolacamera@virgilio.it
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