domenica 4 settembre 2011
Trebisacce-04/09/2011: I sindaci dell’Alto Jonio approvano un documento unitario in difesa dell’Ospedale.
Trebisacce. I sindaci dell’Alto Jonio approvano un documento unitario in difesa dell’Ospedale.
C’è unità d’intenti tra i sindaci dei 17 comuni ricadenti nel Distretto sanitario di Trebisacce per la difesa dell’ospedale “G. Chidichimo”, contro il suo previsto declassamento. Tutti infatti hanno sottoscritto un documento “A difesa del diritto alla salute della popolazione dell’Alto Jonio cosentino – pro ospedale di Trebisacce” da presentare in seno alla conferenza dei sindaci fissata per il 19 settembre prossimo presso la sede del comune di Cosenza. Ad esporlo ai primi cittadini del Distretto trebisaccese il sindaco Mariano Bianchi che ha sottolineato i passaggi principali del documento inerenti al rispetto dei Lea (livelli essenziali di assistenza), ai tempi di percorrenza per far fronte alle emergenze, alla vastità del territorio su cui ricade la struttura ospedaliera e al numero di abitanti che vi risiedono. Tutto questo con il declassamento a “Punto di primo intervento”, secondo quanto scritto nel documento non sarà più garantito. Bianchi ha anche fatto presente che è tuttora pendente un ricorso al Tar di Catanzaro per il quale è attesa la fissazione dell’udienza di merito e che già nel gennaio scorso lo stesso tribunale, in sede cautelare, con ordinanza confermata anche dal Consiglio di Stato, ha deciso che “la collettività dell’Alto Jonio deve avere in ogni caso la garanzia di un servizio di pronto intervento come pronto soccorso pieno e di livello, per 24 ore al giorno per sopperire a tutte le emergenze sanitarie”. E proprio sulle garanzie del mantenimento di Medicina, Cardiologia e Chirurgia nonché di tutte le emergenze di Pronto soccorso che tutti i sindaci si sono detti d’accordo nel presentare una proposta unitaria e condivisa. Oltre ai sindaci o loro rappresentanti presenti hanno partecipato anche i consiglieri provinciali Mundo, Melfi e Ranù, e il consigliere regionale Pd Mario Franchino, e tutti hanno dato il loro contributo al dibattito proponendo suggerimenti utili a definire i dettagli del documento unitario. Dai vari interventi è emersa la volontà di difendere in particolare il diritto a che vengano garantite le emergenze cardiologiche e chirurgiche, quindi il mantenimento dell’unità cardiologica Utic e del pronto soccorso. Non si può non tener conto, è scritto, di un bacino di utenza di circa sessantamila abitanti che insiste per lo più in comuni montani che avrebbe serie difficoltà a raggiungere in tempo utile gli ospedali di Corigliano o Rossano, per far fronte alle emergenze, considerando anche il sistema viario precario che caratterizza il comprensorio. Per il consigliere regionale Mario Franchino, che ha ritenuto il documento una valida base di partenza, bisogna fare presto e definire una linea unitaria da proporre già nei prossimi giorni anche alle associazioni e ai sindacati provinciali nonché al presidente della conferenza dei sindaci Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, in modo da giungere poi in sede di conferenza il 19 settembre con un atto ufficiale con le richieste sopraccitate ben definite in modo che l’ospedale ritorni al servizio dei cittadini dell’Alto Jonio. Infine il sindaco Bianchi ha ribadito il concetto che saranno percorse tutte le strade politiche e non per poter giungere a un risultato utile alla causa dell’ospedale, senza escludere la via legale presso il tribunale amministrativo, via peraltro già intrapresa. “Saremo pronti – ha aggiunto- ad impugnare dinnanzi al tribunale amministrativo e al consiglio di Stato anche l’Atto aziendale della Regione qualora sancisse il definitivo declassamento dell’Ospedale”.
Pasquale Bria
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