Trebisacce, la scuola apre al mondo del lavoro. Al “Filangieri” la novità dei tirocini
L’ITCG “Filangieri” di Trebisacce ha salutato la sua prima esperienza di alternanza scuola lavoro con un incontro tenutosi giovedì sera nell’Aula Magna dell’istituto e nel corso del quale sono stati consegnati gli attestati a quegli studenti che durante i mesi estivi hanno svolto i tirocini formativi presso il villaggio turistico “Otium” di Villapiana e la Banca dei Due Mari di Calabria, sede di Villapiana. «Per una volta non è la scuola a valutare– ha commentato nel corso del suo intervento il Dirigente scolastico Clara Latronico – ma è essa stessa ad essere valutata». E per il direttore della Banca, Fulvio Facchi, proveniente dalla Lombardia, i ragazzi che hanno operato presso la sede di Villapiana hanno espresso una buona preparazione di base, che deve servire da stimolo per loro stessi «poiché – come ha precisato il direttore – le aziende oggi investono esclusivamente su gente specializzata». L’ITCG di Trebisacce è la prima scuola del comprensorio, della provincia, se non della regione, ad offrire ai suoi allievi più meritevoli un’esperienza di questo tipo. Una novità nel rapporto scuola-alunno che ha trovato nel professor Rocco Vitale il suo primo sostenitore e quindi il promotore di questa iniziativa subito avallata dal Dirigente scolastico e da tutti i docenti e il personale della scuola. Oltre a Vitale, «che ha curato tutto in maniera scientifica, senza lasciare nulla al caso», come ha sottolineato lo stesso capo d’istituto, hanno contribuito alla riuscita dei tirocini estivi anche i docenti: Antonio Cataldi, Franco Lofrano, Rosetta Policastro e Franco Spinelli che nel ruolo di tutor hanno supportato di concerto con le aziende l’attività formativa degli stagisti che si sono alternati per 15 giorni presso le aziende convenzionate svolgendo mansioni di back office, front office (all’Otium); operazioni bancarie e contabilità (in Banca). Nel corso della sua relazione, il professor Vitale ha snocciolato ai presenti in sala, tra cui alunni, genitori, docenti, personale scolastico, rappresentati delle aziende e tutti i giornalisti locali (carta stampata, web, tv), le caratteristiche dei tirocini formativi rispondendo a tutte quelle domande che genitori e figli si pongono prima di fare una scelta del genere. «I tirocini non vengono retribuiti e non garantiscono un’assunzione obbligatoria», ma sono necessari per una scuola che vuole varcare i confini del suo cortile per permettere ai ragazzi di approcciarsi gradualmente al mondo del lavoro, rendendo così ancora più spendibile sul mercato il diploma. Spazio anche agli interventi dei tutor e alla relazione della tirocinante Maria Francesca Napoli che ha raccontato l’esperienza vissuta. E dagli interventi dei relatori (tra i quali l’animatore e anche direttore dell’Otium Emilio Lauria), ben coordinati dal professore e giornalista Franco Lofrano, è emersa la necessità di valorizzare e dunque trasformare in impresa quelle che sono le peculiarità di questa terra: dalla cucina, all’archeologia, dal mare ai prodotti agricoli, alla storia intesa come origini e dunque cultura. Il “Filangieri” di Trebisacce, nonostante le mille difficoltà che la scuola pubblica è costretta a sopportare, ha intrapreso la strada dell’innovazione. E per quest’anno l’istituto riproporrà i tirocini impegnandosi a coinvolgere altre aziende del territorio, per continuare ad investire su quella continuità formativa che prevede oltre alla teoria anche la pratica.
Vincenzo La Camera
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