Se tutto nell’universo ha
un ruolo e un senso,
persino il caos e l’imprevisto,
anche le cose costruite dall’uomo
allora, che sia il freddo monitor
di internet o la sua mancata
accensione rientrano
nell’economia imperscrutabile
delle cose in cui noi,
in occulta e cupa luce viviamo.
Oggi, quando accendo il computer
per connettermi con te
mi segnala luce rossa
e tutto è scompaginato
nel suo abituale e ovvio senso:
come se nel grande giardino
dei significati a noi abituali
qualche decurtazione essenziale
fosse stata apportata
alla nostra frustra sintassi.
Non so come raggiungerti né forse voglio;
chi ha preteso questa pausa
avrà diritto al rispetto:
se altri colloqui debbano esserci
sarà da parte tua che sempre ti fai cercare
oltre l’impossibile
e mai apri le danze
col tuo primo passo fausto.
Gianni Mazzei
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