I FATTI DANNO RAGIONE ALLE ASSOCIAZIONI.
PARTO “PILOTATO” TELEFONICAMENTE AL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI TREBISACCE.
Questa volta tutto è finito bene ma se fosse stato un parto un po’complicato chissà… Certamente i vari Commissari avrebbero parlato di malasanità e non di malapolitica sanitaria.
N.N. questa mattina all’alba si è presentata al P.S. dell’ospedale di Trebisacce in stato di parto avanzato e al medico di guardia non è rimasto altro che espletare il parto aiutato telefonicamente da una ostetrica di Corigliano, proprio come si usa fare nelle missioni o sulle navi! Non è la prima volta che succede e nell’arco degli ultimi mesi si sono presentati altri casi simili fra cui quello tristemente emblematico riportato sulle croniche nazionali.
Per questo motivo le associazioni di volontariato e i genitori della neonata di Amendolara deceduta a Rossano non ci stanno a sopportare la “disonestà intellettuale” di coloro che vogliono far passare l’assistenza dell’ospedale di Trebisacce per malasanità.
A commento visivo dell’intervista al presidente Scopelliti su TG1 economia del 25 agosto u.s., a proposito di malasanità, è apparso più volte l’ospedale di Trebisacce che con l’argomento non aveva nessun rapporto visto che fin dalla sua nascita, risalente a 35 anni fa, non ha avuto mai casi eclatanti di malasanità. Per questo motivo le associazioni ed i genitori della neonata hanno intrapreso la via legale per dimostrare che le colpe sono fuori del presidio ospedaliero di Trebisacce, i cui sanitari fanno miracoli con i mezzi che hanno a disposizione. Tali colpe devono essere ricercate piuttosto in chi ha organizzato una deficitaria assistenza dell’emergenza-urgenza sul territorio o non ha realizzazione il reparto di neatologia a Rossano e via dicendo… Al Pronto Soccorso dell’ospedale di Trebisacce l’assistenza alla mamma della neonata è stata esemplare e la giustizia ne darà sicuramente atto.
Ci aspettiamo altri casi in futuro perché San Lorenzo Bellizzi, Alessandria del Carretto, Castroregio, Nocara, Canna ed altri paesi montani distano da Trebisacce più di 40 chilometri con collegamenti viari di montagna e fondo stradale da terzo mondo. Il tempo di percorrenza supera i 45 minuti. Gli stessi paesi distano da Rossano circa 70-80 chilometri utilizzando non solo le strade del Pollino ma anche la famosa 106… Altro che ospedale sotto casa. Altro che lotta fra campanili che peraltro non ci sono. Non è solo questione di “ospedale di confine” per ridurre le fughe o di “ospedale di montagna”, visto che il territorio per più della metà è schiettamente montano, ma di tutela dei cittadini e di garanzia dei livelli minimi di assistenza. Ed anche su questo la giustizia dirà la sua, visto che è stata attivata la Class Action con l’invio della diffida al Commissario per la Sanità della Regione ed al Commissario dell’ASP di Cosenza.
Infine, non bisogna comportarsi come se ci fosse già l’ospedale della Sibaritide quando ancora non c’è e gli ospedali di Rossano e Corigliano non garantiscono la completa assistenza sia per numero di posti letto che per specialità. L’ospedale di Trebisacce quando era completo dei suoi reparti ,attualmente sospesi, non era da meno dei suddetti ospedali e chiedeva a gran voce anche il reparto di ortopedia. Quindi ci sono tutti gli elementi per attivare la struttura come prima potenziandola con intelligenza e lungimiranza nella filosofia della rete e dei percorsi assistenziale evitando di buttare l’acqua sporca con il bambino che oltre ad essere innocente è anche la speranza della comunità.
Italia Nostra
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