giovedì 22 luglio 2010
Trebisacce-22/07/2010:Gli esami non finiscono mai
Gli esami non finiscono mai
di Pino Cozzo
La scrittura costituisce un diverso modo di manifestare il proprio pensiero, in modo antico, nobile, letterario, che presuppone conoscenze di contenuto e di forma. Tutti pensano un po’ di più prima di scrivere, perciò, ciò che resta dovrebbe ricevere più attenzione, mentre le parole, pur nella loro peculiarità espressiva, passano e non lasciano segni. L’arte della scrittura riceve attenzioni diverse, a seconda dei diversi tipi di scuola che si frequentano. Molto può fare la famiglia, perché l’ambiente nel quale si utilizza un registro lessicale sano pone certamente le basi per una corretta scrittura. Ma la scuola deve affinare le tecniche, a cominciare dalle scuole elementari, che pongono, senza dubbio, le fondamenta per una solida crescita intellettuale e redazionale. In essa, la scrittura assume un carattere relazionale, trasversale alle diverse discipline, si utilizza per commentare le diverse esperienze e pone le basi per una buona riuscita lessicale e grammaticale. Ciò, con i dovuti cambiamenti, continua nella scuola media. Alle superiori, invece, la scrittura si assottiglia e si riduce fino a sfociare in una mera valutazione delle prove di italiano, che si perpetuano in maniera esercitativa in vista della prima prova scritta degli Esami di Stato, che hanno perso i connotati della Maturità, ma che comunque tendono ad accertare le competenze di un percorso didattico. Da un’unica forma di scrittura, che consisteva nello svolgimento di un tema, si è passati a varie tipologie, che presuppongono parametri comunicativi specifici come scopo, destinazione, modus testuale, e coinvolgono abilità di sintesi (ma fino a che punto è un bene?), di selezione di informazioni, di riferimenti a fonti, di organizzazione. Ad ogni modo, se non si procede a opportune fasi didattiche, che permettano il passaggio da un modello all’altro e comunque il loro uso funzionale, le forme meno esperte permarranno fino all’età adulta, e ciò impoverirà le potenzialità di comunicazione, ridurrà i contesti di formazione delle capacità critiche e di riflessione sui testi da elaborare. Le guide didattiche devono quindi riguardare non solo le strategie linguistiche, ma anche quelle di controllo del comportamento cognitivo della scrittura. Se i diversi tipi di redazione sono finalizzati ad implementare l’elaborazione e la pianificazione dei testi, il principale obiettivo didattico è quello di aiutare gli alunni a trasformare ciò che si sa in comunicazione scritta ed orale per dimostrare le proprie conoscenze. La seconda prova scritta, diversa e specifica per ogni indirizzo di studi, tende ad accertare le competenze disciplinari proprie del corso prescelto dagli alunni. In genere, si prevedono le possibili opzioni individuate dal Ministero dell’Istruzione, ed i docenti abituano i discenti a svolgere la prova con esercitazioni mirate. La terza prova scritta, trasversale alle altre materie non previste dagli altri compiti, può esplicitarsi in diverse tipologie: la tipologia A, che richiede di rispondere con una trattazione sintetica, il che significa che lo studente non deve dire tutto ciò che sa sull’argomento, ma rispondere alle consegne; la tipologia B, in cui è necessario fornire risposte aperte a domande predisposte dalla Commissione; la Tipologia C, che prevede l’individuazione di una risposta esatta alla domanda, tra le quattro proposte; la tipologia G, che sintetizza le tipologie B e C. Resta poi il colloquio del candidato con la Commissione, durante il quale, partendo da un argomento scelto a piacere, egli deve dimostrare di possedere conoscenze e competenze adeguate al percorso di studi intrapreso, capacità di collegamenti pluridisciplinari, abilità di eloquio fluido e lessicalmente corretto. Se il candidato evidenzia ciò in maniera opportuna, acquisisce un punteggio che, se positivo, permette di superare l’Esame di stato e pone le basi per un passaggio al mondo dell’istruzione superiore o in quello del lavoro. In ogni caso, è importante che tutto venga affrontato con la giusta serietà e responsabilità, per assicurare alla società del futuro una generazione di operatori preparati e competenti.
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