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martedì 20 luglio 2010

Trebisacce-20/07/2010:Lettera aperta al Ministro della P. I.(di Gianni Mazzei)


Lettera aperta al Ministro della P. I.

Signor ministro, la prego umilmente di volermi considerare inidoneo a
insegnare la storia nei licei, perché, fulminato sulla via di Damasco (
la cerimonia a Milano per dare il riconoscimento al nostro amato
premier come statista dell’Italia e del mondo: urbi et orbi…laico) , mi
rendo conto di non conoscere la mia disciplina.
Fino ad oggi pensavo che “statista” fosse chi, oltre a morigerati
costumi, onestà morale e intellettuale, avesse capacità organizzative,
sapesse leggere gli eventi e sapesse finalizzarli al benessere del
proprio paese, fosse consumato “ zelus domini comedit me” dall’amore
per la propria patria, tanto da sacrificare se stesso,senza interessi
né personali, né di partito, pur legittimi, restando invece al di sopra
delle parti.
Su questa erronea interpretazione, ho sempre detto ai miei alunni,(
ora mi rendo conto sbagliando e facendo un falso storico e apologia
dell’….onestà) che nella storia dell’Italia, dall’unità ai nostri
giorni, tre potevano considerarsi gli statisti, in momenti particolari
e di grandi eventi:
a)Cavour,espressione dell’unità d’Italia, nella sua fase possiamo
dire “poetica ed ideale” in quel decennio di fermenti patriottici;
b)Giolitti, la fase diciamo “prosaica” ,del buon senso,del realismo,
per tener conto con realismo dei problemi di una nazione che intendeva
adeguarsi ai tempi e alle aspettative dell’Europa;
c)De Gaspare artefice della ricostruzione, e non solo materiale,
della patria, dopo il periodo drammatico del fascismo, che aveva
conculcato libertà,democrazia, pluralismo.
E ai miei alunni dicevo che questi “ statisti” erano tali nell’ambito
italiano, certo non giganteggiavamo come altri di altre nazioni né
erano esenti da pecche e ombre: basta pensare a Giolitti,”ministro
della malavita”, il suo errore di voler cooptare in parlamento il
fascismo, non capendone la forza eversiva e antiparlamentare.
Ora,dinnanzi a tante lezione di storia, lumeggiata e osannata dalle
varie emittenti a cominciare da quella dell’incomparabile Emilio fede,
dico mea culpa mia culpa mia maxima culpa per non aver capito niente in
tanti anni di insegnamento e prego di essere allontanato dalla scuola
per non correre il rischio come Socrate di essere un cattivo maestro e
deviare la coscienza dei giovani, abituandoli alla riflessione critica,
alla coerenza, al rispetto delle leggi e della verità

Umilmente,suo ex dipendente

Gianni mazzei
trebisacce

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