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martedì 20 luglio 2010

Trebisacce-20/07/2010:"L’ospedale di Trebisacce",di Gianni Mazzei


L’ospedale di Trebisacce.

Se l’odissea dell’ospedale di Trebisacce e della sanità nell’alto
Jonio cosentino,che dura ormai da quasi tre anni, è esatta per come
dalla gente comune viene rappresentata,nei tempi e nelle modalità d’
intervento,arbitrari, da parte di chi comanda,
più che malasanità deve parlarsi di disprezzo della politica verso le
esigenze della collettività; e i genitori della sfortunata neonata
deceduta e la magistratura dovrebbero rifarsi, economicamente e con
provvedimenti giudiziari, su chi,nel tempo ha fatto scelte sciagurate
che hanno avuto come epilogo l’episodio di cui parla ormai la stampa
nazionale.
Ricapitolo i fatti,chiedendo agli interessati, politici e semplici
cittadini, di rispondere e prendere posizione, in modo deciso e fermo e
non accontentarsi solo di passive lacrime che non costruiscono: la
dignità dell’uomo ha bisogno di azioni concrete,coerenti e permanenti.
Dunque:
1) è vero o non è vero che la chiusura di alcuni reparti, nevralgici
come appunto quello di ostetricia, all’ospedale di Trebisacce è stata
presa a cuor leggero, non era motivata né necessaria?
2) È vero o non è vero che niente si è fatto per ottemperare ai
rilievi mossi dai N.A.S. per riaprire in tempi stretti tali reparti ? A
chi è addebitale la colpa di questa incuria,questo menefreghismo,
questa inerzia, che ha avuto e ha ricadute pesanti sulla salute della
gente? Chi doveva vigilare, sia all’interno della sanità che fuori da
essa, come ha vigilato, con quali provvedimenti?
3) E’ vero o non è vero che la commissione dei Sindaci dell’Alto
Jonio cosentino, quando si è trattato di concretizzare l’idea dell’
ospedale unico a Sibari,niente ha fatto nel garantirsi, con
documentazioni e atti ufficiali, le strutture esistenti,potenziandole,
invece di smantellarle, fino a che l’ospedale in questione non fosse
stato realizzato e ci si fosse accorti del reale adeguamento dello
stesso alle esigenze e necessità delle popolazioni ( 17 comuni) che
gravitano su Trebisacce, con una popolazione di oltre 70 mila abitanti,
senza contare la lievitazione d’estate consistente per il flusso
turistico, senza contare la presenza di extracomunitari non dichiarati,
senza tener conto delle difficoltà logistiche di un territorio montano
e difficile nelle vie di comunicazioni, senza invocare i problemi degli
incidenti mortali quasi giornalieri della strada 106, senza infine
spendere una parola sulle diverse patologie presenti sul territorio che
costringono la gente ad emigrare al Nord per avere speranza di
guarigione?
4) E’ vero o non è vero che la popolazione, le varie associazioni,
hanno fatto diverse manifestazioni, convegni, hanno minacciato azioni
legali, per difendere un sacrosanto diritto di ogni società che si
rispetti, la salute pubblica e che ,nonostante ciò e in disprezzo ad
ogni legge,bon senso , l’ospedale di Trebisacce viene permanente
scippato: ora dell’autoambulanza, ora dei tecnici, ora degli autisti,
ora di altri macchinari?
5) Che senso ha da parte dei Sindaci dell’Alto Jonio cosentino
minacciare di dimettersi dalla carica se poi, per opportunismo politico
,tutto resta lettera morta? Che si dimettessero e iniziassero,insieme
alle popolazioni ormai stanche,una raccolta di firme per staccarci dall’
odiata Cosenza, sede solo di intrighi politici, e passare alla più
seria e rispondente alla necessità della gente, Basilicata.

Gianni Mazzei
Trebisacce

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