domenica 25 luglio 2010
Cosenza-24/07/2010: "Juve-Lione"-Cronaca di un grande evento
Juve- Lione cronaca di un grande evento.
Dlla mattina centinaia di tifosi attendono la squadra a Rende. Il delirio al fischio finale, Pepe regala la vittoria ai bianconeri. Segna anche Del Piero.
Per qualche ora a Cosenza si è respirata aria di grande calcio, merito dell’evento sportivo degli ultimi dieci anni in provincia di Cosenza e non solo. Juventus e Lione si sono sfidati sul terreno dello Stadio San Vito in una partita vera, maschia che ha entusiasmato i 23.200 spettatori presenti sugli spalti. Ma la giornata di sabato 24 Luglio ha avuto qualcosa di magico già dall’inizio. In coda, facendo dimenticare gli oltre 35 gradi di temperatura, per oltre tre ore davanti all’ingresso dell’Hotel Mercure a Rende, quartier generale della truppa bianconera. Giovani e adulti, donne e uomini, tutte a caccia di una foto, di un autografo di un momento da ricordare in compagnia della Vecchia signora. C’era chi arrivava da Cosenza, ma chi anche dalla provincia.
Ore 13.01 In lontananza le sirene della Polizia stradale annunciano l’arrivo della Juventus, fuori l’entusiasmo aumenta, cori, inni, grida scandiscono attimi interminabili. La security in attesa dell’arrivo dei calciatori blinda noi cronisti in albergo. L’autobus lentamente guadagna l’ingresso della hall dell’albergo. Si ferma, inizia l’ovazione. Il primo a scendere è il direttore generale Giuseppe Marotta, poi il mister Gigi del Neri, il più acclamato il capitano Alessandro Del Piero. I click delle macchine fotografiche scandiscono la passerella dei calciatori. Sessanta secondi appena dall’autobus alle porte del Mercure. Qualche salto ma niente autografi, il servizio vigilanza è inflessibile. Del Piero e compagni entrano in albergo, anche i cronisti tributano applausi ai giocatori della vecchia Signora. Si ferma Le Grottaglie, pepe, Sissoko, gli altri lentamente sfilano via verso le proprie camere. Ad attenderli il pranzo e poi il riposo.
Ore 14.30 Nella hall dell’Hotel Mercure arriva a parlare con i cronisti e con i tifosi il direttore generale della Juventus Beppe Marotta. Il dg bianconero sotto i flash dei fotografi stringe la mano al sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, poi scambio di doni. Marotta è entusiasta dell’accoglienza ricevuta, Perugini ringrazia la Juve per l’evento. Il blitz di Marotta si conclude con le foto e gli autografi ai tifosi bianconeri, pochi fortunati che sono riusciti ad entrare nella Hall dell’albergo. Intanto la squadra è andata a riposare, fa capolino solo il giovane Pasquato che si concede a qualche tifoso.
Per qualche ora è calma, poi lentamente la zona adiacente l’ngresso dell’Albergo torna a riempirsi. “Un capitano, abbiamo un solo capitano..” il coro intonato dai tifosi, rompe improvvisamente la quiete. Una ragazza esibisce il cartello: “Sono qui dalle 9 di stamattina, alex un bacio me lo merito..”. L’entusiasmo torna a salire, così come il livello d’attenzione della sicurezza. Intanto nella hall lo staff tecnico della Juve distribuisce ai clienti dell’albergo gagliardetti e ricordi vari di madama Juventus.
Ore 17.35 I calciatori lentamente scendono dalle loro camere per recarsi nella sala riunioni per il breafing tecnico. I massaggiatori iniziano a caricare tutto il materiale, la partita incombe, tutta in marcia verso lo stadio. Intanto sotto i nostri occhi sfilano Del Neri, Motta, Diego, Amauri, Trezeguet, non c’è più il trambusto di prima in albergo ed allora i calciatori si fermano. Foto, autografi. In particolare colpisce la storia di un giovane disabile di Potenza, centinaia di chilometri per una foto con Del Piero. Il sogno si realizza alle 17.40 De Piero magicamente esce dall’ascensore e quel ragazzo posa con il suo idolo. Magia del calcio, storie di vita. Legrottaglie ci spiega che se avesse soldi comprerebbe il Cosenza. Trezeguet sembra più sereno e desideroso di rimanere alla Juve. Così come Diego che si sente juventino al 100%. Poi ci sono i giovani Pasquato e Ferrero che a loro modo vivono un sogno in bianconero. Registrata l’ultima parola sul nostro taccuino è tempo di chiudere il tutto e fare marcia verso il San Vito. La strada è colorata di bianconero. Davanti allo stadio una marea di gente, così come allo stadio. Ci sono anche le vuvuzela. Da Sibari, Corigliano Calabro, Gioia del Colle, Messina e finanche dagli usa, il popolo bianconero per una sera ha eletto Cosenza la propria capitale.
Ore 19.30 I primi ad entrare sul rettangolo di gioco per il consueto sopralluogo sono i giocatori del Lione. Il pubblico del San Vito molto sportivamente applaude. D’un tratto dal tunnel degli spogliatoi in maglietta rosa fa capolino il primo giocatore juventino, Pepe poi lentamente anche gli altri. Trezeguet va ad abbracciare l’ex bianconero, ora al Lione e connazionale. Boomsong. Tra i due oltre dieci minuti di colloquio e poi tutti negli spogliatoi. Intanto lo stadio è già tutto esaurito.
Alle 20.10 le squadre entrano in campo per il riscaldamento. La Juve va sotto la Curva sud. Il pubblico si infiamma. Prima di rientrare negli spogliatoi, un’immagine colpisce noi cronisti e forse non solo. Il gruppo juventino si raccoglie in un angolino del campo, formano un cerchio si abbracciano e poi vanno. Segno che sabato la Juve voleva fare una bella figura per onorare Cosenza ma anche per onorare il blasone di una grande società anche in una gara amichevole. L’aria di Calabria ha caricato la truppa bianconera tanto da farla sembrare letteralmente una gara di Champions e lo si notava nel modo di giocare ma anche nel modo di esultare dopo un goal.
Ore 20.43 le due squadre si schierano in campo capitanati dall’arbitro Russo di Nola. L’aria che si respira è da brividi. Lo Stadio San Vito sembra uno stadio di Champions League.
Ore 20.47 Fischio d’inizio. Finalmente l‘attesa è finita, parola al campo. Delneri continua a dividere le due coppie d'attacco: nel primo tempo tocca a Del Piero e Amauri, nella ripresa a Diego e Trezeguet. Il capitano e il brasiliano insieme rimediano un rigore e lo trasformano: generoso il penalty concesso per l'atterramento di Amauri da parte di Lovren, forse ci stava di più quello al 18', quando va giù Ale. Per il resto i due dialogano poco, solo in una occasione Amauri libera al tiro il compagno: ma la conclusione è ribattuta da Cris. Prima al 22’ p.t. era stato il Lione ad andare in vantaggio grazie ad un rigore trasformato da Enderson. Il fallo in area era stato di Chiellini che aveva atterrato un po’ ingenuamente Ishak. Un clima da battaglia per tutto il primo tempo: non sembra nemmeno una amichevole di metà luglio, con Cissokho espulso (fallo a palla lontana su Martinez), una serie di entrate molto dure, baruffe e esultanze da Champions league. Nella ripresa invece si vede un buon Diego: il brasiliano gioca più vicino alla porta, dimostra di avere gambe per tornare a prendere palla e ripartire, trova con più facilità la conclusione e al 29' si inventa un assist a cucchiaio che libera Pepe per quello che sarà il gol partita. Poi anche un occasione per segnare e una "rabona" da applausi. Poche connessioni con Trezeguet, ma per ora va bene così. Anche per il pubblico di Cosenza, che fa persino partire dei cori per il brasiliano.
Ore 22.52 Fischio finale, la Juve si impone al San Vito contro i fortissimi francesi del Lione. Per tutti applausi scroscianti. Una festa, un evento che molti non scorderanno presto, arrivederci Juve, arrivederci grande Calcio. Lo stadio San Vito ora attende la nazionale di Cesare Prandelli.
Pasquale Golia
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