Comunicato stampa
Sabato 24 aprile verrà organizzata la conferenza stampa ad Alessandria del Carretto, dalla Consulta per l’Ambiente e dall’Associazione culturale APS “Vacanzieri insieme attraverso l’Italia e…”, con il patrocinio dello stesso comune, sulla proposta editoriale:
Patriarchi Verdi di Calabria - Missione Alberi Sacri.
Hanno dato adesione alla manifestazione il Comitato Parchi Italia, l’Associazione Patriarchi della Natura in Italia, la Società Internazionale di Dendrocronologia, l’Ente parco del Pollino, membri della regione Calabria e della provincia di Cosenza e delle associazioni ambientali.
I patriarchi verdi della Calabria, sono un patrimonio arboreo da tutelare. La storia culturale, religiosa, sociale e ambientale attraverso i grandi patriarchi della natura: passato, presente e futuro osservati e descritti in una visione aperta e interdisciplinare, ricca di spunti interessanti e talvolta poco noti al grande pubblico e perfino ai calabresi.
L’Italia non ha solo splendidi monumenti storici che la rendono unica al mondo, ma ha anche una serie di monumenti naturali che vivono da millenni e che ci offrono ancora ottimi frutti dal sapore unico. Alcuni esempi sono il melo forse più antico d’Europa, che si trova in Trentino e il pero più grosso d’Italia che vegeta nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in provincia di Forlì Cesena. Gli alberi monumentali sono i patriarchi dei nostri boschi, piante ultracentenarie di grandi dimensioni, spesso legate a eventi storici, religiosi, a credenze popolari o altro. A volte si tratta di specie botaniche di particolare pregio, da tutelare per il valore paesaggistico e genetico. In alcune regioni questi “giganti verdi” vengono tutelati da apposite leggi, ma è compito di noi tutti garantirne la sopravvivenza affinché anche i nostri figli possano ammirarli e difenderli. Ma per poterli difendere meglio, dobbiamo prima farli conoscere. L’albero ha sempre rappresentato un elemento importante nella vita dell’uomo e lo ha seguito durante tutta la sua evoluzione, dall’epoca delle palafitte fino ai giorni nostri. Ma i grandi alberi possono essere considerati anche accurati “registratori biologici”, che conservano scritta sotto la corteccia la nostra storia e, contrariamente alle parole dell’uomo, gli anelli del legno non mentono mai. Si tratta di patriarchi eccezionali, in alcuni casi millenari, che hanno sfidato le insidie del tempo e sono giunti fino a noi con un messaggio genetico importantissimo che va assolutamente preservato e che costituisce la grande ricchezza della vita naturale. Questi alberi rappresentano anche scrigni di Biodiversità, valore insostituibile che non dobbiamo perdere, in quanto perderla significherebbe rendere più precaria la nostra stessa esistenza. La Calabria, dal mare ai monti, tra valli e foreste, costituisce uno scrigno unico di alberi patriarchi, tra cui spiccano il Pino loricato e il Faggio nel Pollino, l’Abete bianco e il Pino laricio nella Sila, la Rovere meridionale e il Castagno nelle Serre e nell’Aspromonte. Il libro offrirà un panorama unico e inedito di una realtà preziosa per le collettività locali, ma anche per un sano e responsabile Ecoturismo. Consentendo di esplorare località insolite e affascinanti, fa scoprire anche boschi, acque, montagne, villaggi, profumi e sapori destinati a creare flussi solidi e crescenti di interesse verso località interne finora emarginate. Il libro riporterà la descrizione dei più importanti patriarchi vegetali della Calabria, illustrati con riferimento al Comune e al luogo in cui si trovano, ma anche con attenzione al Parco o alla Riserva di cui fanno parte, in modo che sia possibile visitarli, con brevi cenni su aneddoti e curiosità legati a queste piante. Sarà riportata anche la foto di ogni albero e si indicheranno con chiarezza le mete più importanti da visitare. Verranno inoltre evocati riti e feste religiose, tradizioni e usi, avvenimenti e vicende legati alla lunga e difficile lotta per la loro tutela. Una parte importante verrà dedicata alla storica escursione organizzata alla fine del secolo scorso dal Centro Studi Ecologici Appenninici per la Società Internazionale di Dendrocronologia. Alla stregua delle esperienze precedenti si può confermare l’interesse di un pubblico vasto ed eterogeneo verso questo tema: inoltre, essendo il 2010 “l’anno internazionale della Biodiversità”, proclamato dalle Nazioni Unite, pubblicare un’opera del genere sarebbe un ottimo contributo alla conoscenza anche a livello nazionale, e quindi alla conservazione, di questo patrimonio. Sarà un’opera a carattere divulgativo, ma su seria base scientifica: descrittiva e fotografica al tempo stesso. Una fusione tra un libro culturale d’obbligo, una strenna a tutti gradita e un’opera da consultare e tenere accessibile nello studio o in salotto, come “table-book”. Accennerà a temi di carattere generali quali: cultura generale, storia e geografia, folclore e religione, scienze biologiche e naturalistiche, botanica e zoologia, ecologia e biogeografia, sociologia ed economia, assetto del territorio e tutela del paesaggio, e via dicendo. Le istituzioni, Società o Agenzie che potrebbero essere interessate alla realizzazione dell’opera editoriale potrebbero essere: gli Enti Parchi Nazionali, il Corpo Forestale, gli Enti Turismo, le Società di servizi, le Industrie, le Banche, gli Istituti di cultura, le Biblioteche, le Associazioni Calabresi nel Mondo e molte altre. Il libro sarebbe importante in quanto si tratta del primo del genere dedicato alla Calabria. Inoltre sarebbe quanto mai tempestivo, dato che la Regione Calabria ha da poco approvato la legge 7 dicembre 2009, n. 47:
- “ Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e della flora spontanea autoctona della Calabria”. – e che il 2010 è stato proclamato dall’ONU “Anno internazionale della biodiversità”.
Franco Tassi
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento