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sabato 29 maggio 2010

Trebisacce-25/05/2010: "Le quattro volte" di Michelangelo Frammartino


Trebisacce:25/05/2010
“Le quattro volte”, è il titolo del do-cufilm del regista Michelangelo Frammartino,che a Cannes si conquista applausi e consensi nella sezione Quinzaine des Realizateurs. Il regista milanese, ma di origini genitoriali calabresi, ha portato sugli schermi internazionali i segreti del ciclo della natura,basati su concetti filosofici che conducono il fruitore verso una riflessione “pitagorica” sulla vita. Frammartino,miscela il lavoro del filosofo e dell’antropologo,nelle sequenze video, le “quattro volte” in cui la medesima vita si manifesta:quella umana,poi quella animale,vegetale e infine quella minerale. Il racconto del do-cufilm in sé è semplice. Frammartino rende chiara l’idea della faticosa giornata lavorativa di una carbonaia che si dedica a produrre carbone di legno e ancora segue la fatica di un pastore di capre che usa la polvere raccolta in chiesa perché ritiene,per conoscenza orale e credenza popolare trasmessa dagli anziani, che esalti i poteri magici e capaci di far guarire dalle malattie. E ,per caso, il pastore muore proprio quando ha finito la propria scorta di polvere. Morto il pastore il gregge passa alle dipendenze di un nuovo pastore e un giorno una capretta appena nata si allontana dal gregge e si smarrisce e trova rifugio sotto un gigantesco albero di pino d’aleppo. Ma il caso vuole che è lo stesso albero che verrà usato dai cittadini alessandrini,qualche anno dopo,come albero della cuccagna,nella tradizionale festa dell’abete, “ a pita”,che ogni anno,nel mese di maggio, vede partecipare turisti locali, studiosi di tradizioni popolari e non solo,popolando un piccolo borgo montano,Alessandria del Carretto, che di solito conta poche anime di autentici coraggiosi. Rivivono in queste scene le origini calabresi del regista,che spesso ritorna in Calabria,per rivivere intensamente l’amore per questa terra che i suoi genitori gli hanno saputo e voluto trasmettere e per portare nel mondo la testimonianza e la conoscenza di una parte di mondo marginale, ma ricco di tradizioni popolari,di cultura,di energia vitale. A questo proposito Carlo Viola, alessandrino di nascita,docente di Economia Aziendale,dichiara: “E’ questa un’occasione buona per invitare formalmente il regista a farci visita,organizzando un incontro con le istituzioni e la società civile per ringraziarlo di aver portato nel mondo la nostra “Pita”. In sostanza per Frammartino dobbiamo conoscerci quattro volte perché quattro sono le vite. Quella minerale rappresentata dallo scheletro che è formato da sali e sostanze minerali; quella vegetale è simile alla pianta che usa la linfa per nutrirsi e l’uomo usa il sangue;quella animale che è in continuo movimento alla ricerca di conoscenza per soddisfare i bisogni primari e quella razionale perché si possiede rigore,logica e volontà. E allora ecco il messaggio del regista: per capire il segreto della vita dobbiamo conoscerci “quattro volte “.
Franco Lofrano

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