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sabato 12 settembre 2009

Trebisacce-12/09/2009: "i taccuini futuristi" di Gianni Mazzei

come una illuminazione
per molto tempo ho presentato mostre di arte contemporanea, tra
concettuale informale e installazioni.
rileggendo ieri " i taccuini futuristi" di boccioni ho dato corpo al
disagio che sempre ho avuto per questa forma di arte, come del resto
della narrativa contemporanea ,della tecnologia e della teologia: esse
tralignano dal ramo naturale per essere solo “una giustapposizione" di
arte,narrativa,scienza,teologia.
manca loro sia intenzionalità,progettualità che forma espressiva
aderente alla loro "presunta" creatività ed ispirazione.
Come manca la comunicabilità di un linguaggio , basandosi esse sulla
propria personale esperienza che è hic et nunc e quindi non può
cogliere l’universale né può essere capita,restando nell’ambito della
arbitrarietà e della presunzione.
Come manca il mestiere, un pensiero robusto, l’equilibrio tra forma e
contenuto.
E’ inutile e fuorviante richiamarsi agli innovatori, da mondrian a
picasso: come ogni grande creativo, essi hanno prima rispettato le
regole,poi le hanno modificato e infine ne hanno imposte altre.
Gli attuali pseudo artisti sono come magri ruscelli che non avendo
argini pensano di essere fiumi maestosi:la loro sterilità diventa
sublime messaggio intellettuale.
Spesso con la complicità di pseudo critici e galleristi che vendono
fumo a caro prezzo,puntando sul narcisismo di questi artisti.
da oggi lavoro su questo saggio e l'altro, anche concepito e mai
formalizzato sulla fertilità dell'errore.
forse darò a quest'ultimo un titolo omaggiativo a Campanella, mio
corregionale, contro le bestie trionfanti che egli era venuto a
combattere:la tirannide,l'ipocrisia e il sofisma.
la tirannide della falsa autorità dell'arte e del mercato ( Eco docet
che scrive come i compitini del computer)
l'ipocrisia della società e degli pseudoartisti che nascondono il
vuoto del loro essere in formulette imparate a memoria per cui,per
usare un latino maccheronico, " si cartucella cadet tota scienza
squagliet"
i sofismi di pseudo intellettuali e critici che speculano o in mala
fede o per arroganza, o perchè nel mondo dei ciechi un monocolo rischia
di diventare uno che ha la vista di lince o aquila, sulla stupidaggine
e narcisismo degli artisti,così contenti di sborsare soldi per essere
citati.
Gianni mazzei

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