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sabato 12 settembre 2009

Trebisacce-12/09/2009: Bertinotti e Fini:due flop per motivi opposti

Bertinotti e Fini: due flop per motivi
opposti.

Chi ha potuto vederli nelle varie trasmissioni televisive, si è reso
conto che Fini e Bertinotti, pur nelle diversità ideologiche, hanno in
comune la signorilità del tratto,l’eleganza della parola,
l’amabile ironia e l’equilibrio anche quando sostengono tesi diverse
rispetto all’interlocutore.
Per certi aspetti,poi, hanno avuto iter parallelo , con strappi dallo
loro matrice politica
e con carriera similare: segretario di partito, Presidente della
Camera.
In questo ruolo, però,sorge la divergenza netta tra i due: con il
rischio,anche per Fini, che si muove in opposta direzione rispetto a
Bertinotti quando ricoprì questo ruolo, di essere emarginato e
diventare, anch’egli, un “signore”( ininfluente) della politica.
Essere Presidente della camera,come esserlo del Senato e,a maggior
ragione, Presidente della Repubblica, significa essere super partes,
con un certo distacco e disincanto dall’agone politico e dall’animosità
che caratterizza i partiti e i ruoli,contrapposti, tra chi governa e
chi recita la parte
dell’opposizione.
Super partes, dunque nel garantire l’imparzialità, la funzionalità e
il rispetto delle rispettive Camere:
questo il ruolo dei Presidente come del Capo dello Stato è l’
assolvere alle funzioni stabilite dalla Costituzione.
Rispetto alle proposte del governo è chiaro che hanno diritto di
parola e di critica, di stimolo ; ma, essendo espressione della
maggioranza (anche quando la minoranza riversa il voto su di loro) è
opportuno politicamente essere moderati, proprio per non creare disagi
all’interno degli schieramenti politici, di destra e sinistra, potendo
ognuno leggere le loro esternazioni come a conforto delle proprie tesi(
chi non ricorda le “picconate” del capo dello Stato Cossiga?).
Ora,in questo ruolo Bertinotti fu impeccabile e però perse mordente e
credibilità perché alla guida,ancora necessaria di Rifondazione
Comunista, preferì la Presidenza della Camera, ingessandosi e
emarginandosi dalla politica attiva.
Fini non vorrebbe commettere questo errore: ma allora non doveva
accettare tale incarico e restare all’interno dello schieramento e lì
condurre le sue battaglie politiche,anche giuste,con capacità critiche
e dialettica inoppugnabile.
Invece, ora,per motivazioni opposte a quelle che portarono Bertinotti
al declino,rischia la stessa fine. Giacchè,nel ruolo che ricopre ora,
rischia di non essere credibile, anche quando dice cose per se stesse
giuste.
Anche in politica vale “l’opportunità” della scelta e ,addirittura, a
volta una decisione anche discutibile,ma presa in un momento giusto
vale più di una ineccepibile ma che cade in un momento infelice.

Gianni mazzei

trebisacce

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