Comunicato stampa
Nuova campagna agrumaria, “CORIGLIANO in AZIONE”:
“A quando i controlli su immigrati e affitti in nero?”
Al via la campagna agrumaria 2011/12 anche nella Piana di Sibari, Corigliano in testa, tra non pochi problemi per i numerosi operatori del settore di questo importante comparto economico del territorio. La nuova campagna, infatti, stando alle previsioni degli esperti, dovrebbe caratterizzarsi per una netta riduzione della produzione di clementine (-25%) rispetto alla precedente, poiché i produttori hanno difficoltà nel difendere le piante contro le temperature molto elevate.
Il calo produttivo non sembra tuttavia tradursi in un incremento delle quotazioni proposte per l’acquisto degli agrumi. La frammentarietà del tessuto produttivo e il suo scarso potere contrattuale stanno traducendosi in manovre speculative da parte di alcuni intermediari, con proposte di acquisto a 10 centesimi di euro/kg, prezzi fallimentari per le imprese agrumicole.
Il Comitato “Corigliano in Azione”, sensibile alle problematiche che investono gli operatori agricoli, nell’esprimere solidarietà e vicinanza agli stessi per queste oggettive difficoltà, intende portare all’attenzione della pubblica opinione, ma soprattutto delle preposte autorità, un altro aspetto legato alla campagna agrumaria alle porte, fonte di ulteriori problematiche per il territorio e la sua economia. È risaputo, infatti, che gran parte del lavoro nei campi, in questa stagione dell’anno, come’è ormai consuetudine, verrà probabilmente svolta da numerosi immigrati, molti dei quali clandestini, pagati per poco, che alloggeranno presso appartamenti in quel di Schiavonea altrimenti disabitati, affittati per non più di 150 euro al mese.
Lungi dall’esprimere sentimenti di repulsione verso gli immigrati, bensì ispirati ai valori della solidarietà e dell’integrazione, non possiamo però non chiederci quando e come scatteranno i relativi controlli delle autorità preposte, e soprattutto se siffatti controlli ci saranno, per fermare l’impiego in nero degli immigrati clandestini, e dunque non in regola col permesso di soggiorno nel nostro Paese, a fronte di una dilagante disoccupazione in primis giovanile di cittadini coriglianesi, nonché i relativi affitti, anch’essi in nero, ad opere di persone del luogo. Si tratta, infatti, di due facce della stessa medaglia, che portano entrambe ad invocare l’attenzione necessaria per arginare una pericolosa deriva in atto sul territorio, a tutto danno della sicurezza, della sana occupazione e di una vera integrazione.
Ad avallare questa situazione di profonda illegalità ed ingiustizia sociale troviamo un atteggiamento ambiguo e ipocrita del sistema istituzionale nei confronti dei clandestini. Da una parte, in ambito nazionale, si registrano misure di contenimento del fenomeno migratorio, ma dall’altra le stesse istituzioni si tappano occhi, orecchie e bocca dinanzi al massiccio sfruttamento di stranieri nelle produzioni agricole del Meridione. L’utilizzo di forza lavoro a basso costo e il reclutamento in nero sono aspetti ben noti e tollerati. Tutti sanno e tutti tacciono. Noi del Comitato “Corigliano in Azione” non ci stiamo e pertanto chiediamo gli opportuni interventi, affinché vengano ripristinate le più elementari condizioni di normalità nell’ambito della campagna agrumaria, appunto perché si configura come un momento di straordinaria importanza per la sussistenza della stessa economia locale.
4 Ottobre 2011
Comitato “CORIGLIANO in AZIONE”
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