Canna. La presidente dell’Adaj Caterina Pisilli contro “La casta del palazzo comunale”.
In una lettera aperta la presidente dell’Adaj (associazione disabili Alto Jonio) Caterina Pisilli esprime il proprio dissenso sull’operato dell’amministrazione comunale e in particolare sulle recenti scelte in materia di affidamento degli incarichi per il 15° censimento generale della popolazione. Nel premettere che non appartiene a nessun gruppo politico e non aspira a nessuna candidatura futura la Pisilli intende esprimere la propria opinione “da cittadina impegnata nel sociale che non sopporta le ingiustizie quotidiane di cui anche la comunità cannese è vittima”. La Pisilli sostiene che “Canna è un comune che sembra andare avanti per inerzia,che è senza opposizione, e per la verità è pure senza maggioranza. L’attività amministrativa prosegue senza che nessuno reclami niente o si opponga a questo o quell’altro atto amministrativo. I cittadini non sanno cosa succede nel “palazzo”, anche perché non si ha voglia di far sapere, tutto tace, tutto va bene, qui la crisi ancora non è arrivata- sostiene ironicamente la Pisilli- si mangia e si beve senza problemi, sembra il paese dei balocchi . Se ci guardiamo intorno , però, ci accorgiamo che non viviamo in una favola, la realtà è un’altra, l’ambiente è in totale degrado, le ordinanze che vengono affisse nelle bacheche non vengono osservate e ne’ tanto meno vengono fatte osservare, i cespugli scavalcano il paese per non parlare dell’immondizia buttata qua e la senza controllo. A Canna- prosegue Pisilli- la raccolta differenziata dei rifiuti è una idea ancora lontana, per non parlare delle strade rurali che sono in totale abbandono”. La presidente dell’Adaj, infine, punta il dito sulla gestione dei concorsi pubblici e sulla graduatoria dei rilevatori per il 15° censimento della popolazione, “da un anno tutti gli atti comunali devono apparire sull’albo pretorio on line- scrive la Pisilli- ma della graduatoria dei rilevatori e dei punteggi assegnati nessuno è a conoscenza. Si scopre però che la scelta dei rivelatori è avvenuta tutta in “Casa Comunale”, escludendo neo-laureati e diplomati disoccupati”.
Pasquale Bria
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento