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sabato 3 dicembre 2011

Cosenza-05/12/2011:Incontro di studi su “IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria” Sofia”.

1861. Una guerra civile da rileggere e ricontestualizzare.



Cosenza- Lunedì 5 dicembre – Incontro di studi su “IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria” Sofia”.



Sarà presentato anche a Roma mercoledì 7 dicembre nell’ambito della giornata di apertura della Fiera del Libro “Più Libri Più Liberi”



L’altra Unità d’Italia tra brigantesse, briganti e Maria Sofia. Una storia da raccontare oltre le retoriche e il conformismo delle Celebrazioni

La conquista del Sud nel nome delle “verità” e di altri destini







Pierfranco Bruni: “NON SI PUO’ CONTINUARE A LEGGERE L’UNITA’ D’ITALIA CELEBRANDO SOLO I MORTI E LE GLORIE PIEMONTESI. NON BASTA DISCUTERE SOLTANTO SULL’UNITA’ D’ITALIA MA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO BISOGNEREBBE RICONTESTUALIZZARE IL RISORGIMENTO NELLE VARIE REALTA’EPOCALI TRA I PROFETI E I BRIGANTI, TRA I PIEMONTESI E IL RUOLO STRAORDINARIO DI MARIA SOFIA”





Lunedì 5 dicembre ore 18.00, Terrazzo Pellegrini – Cosenza, Via Camposano 41, sarà presentato il saggio “IL CANTO DELLE PIETRE. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia”, giunto in poche settimane a tre edizioni, con un Cantos di Pierfranco Bruni e saggio introduttivo di Isabella Rauti e contributi storici di Gerardo Picardo, Marilena Cavallo, Neria De Giovanni, Micol Bruni.



Alla serata di lunedì 5 dicembre, oltre a Pierfranco Bruni rigoroso difensore della figura di Maria Sofia e studioso di letteratura, il quale ha proposto, in un dibattito pubblico, alle Istituzioni di dedicare strade e piazze ai Vinti dell’Unità d’Italia : da Carmine Crocco a Maria Sofia, interverranno il giornalista Domenico Martelli e la scrittrice Patrizia Altomare.



La discussione sarà anche argomento nella giornata di apertura alla Fiera del Libro di Roma “Più Libri Più Liberi”, nello Spazio Pellegrini Editore, il prossimo mercoledì 7 dicembre alle ore 19.00.


Risorgimento e Unità d’Italia resta un legame ancora tutto da indagare tra “vincitori” e “vinti”. "Il canto delle pietre. Brigantesse e briganti nella letteratura dei vinti e il destino di Maria Sofia" è uno studio, agile e di facile lettura, che vede i contributi di Gerardo Picardo, Neria De Giovanni, Marilena Cavallo, Micol Bruni e con un Cantos di PIERFRANCO BRUNI dal titolo: "Briganti e brigantesse il nostro destino è altrove". Il saggio introduttivo è di ISABELLA RAUTI.

Lo studio si inserisce nel quadro delle iniziative del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” ed è pubblicato dalla Casa Editrice Pellegrini di Cosenza.

Gerardo Picardo si sofferma sul tema: "Orgoglio e sete di giustizia, il brigantaggio è carne di un Sud in rivolta"; Neria De Giovanni è affascinata dalla tramatura “Briganta, non donna di brigante”; Marilena Cavallo si sofferma su: "Il suono delle pietre”, ovvero il brigante nella letteratura popolare"; Micol Bruni si sofferma su Maria Sofia di Baviera, l’ultima Regina del Sud, con uno scritto dal titolo: “Maria Sofia. Regina nella tragedia e nella bellezza nel teatro del Sud”. Maria Sofia, ultima Regina del Sud, recita la storia dei vinti accanto ai briganti e alle brigantesse.



Il Cantos di Pierfranco Bruni, che sembra un vero e proprio canto dei briganti ricostruito con un linguaggio moderno, dai toni poundiani, ha parole forti che rimandano a tutta la storia “unitarista” con l’ironia e la saggezza oltre che con la fantasia del poeta. Ma è un recupero, tra l’altro, appunto, di una poundiana determinazione di raccontare recitando: “Siamo briganti/in questo Sud/che recita ancora il sangue di Gaeta/con Maria Sofia/regina dei vinti/che ha le carni e il cuore/mai piemontesizzati/e mai savoiardi/e diffidenti di rivoluzioni/che non portano il nostro nome”.



Nel Saggio introduttivo Isabella Rauti cesella: “Si raccontano vite e storie quotidiane di uomini e soprattutto di donne – e vogliamo sottolineare questo valore aggiunto nell’analisi – e di un immaginario collettivo che è rimasto sbiadito sullo sfondo della Storia Ufficiale ma che, invece, era l’anima popolare più autentica e diffusa. Nell’ordito e nella trama delle “microstorie” , di cui è intessuto il quotidiano popolare e contadino che Il canto delle pietre racconta, svettano le figure dei briganti ma ancor di più quelle delle brigantesse, nomi quasi anonimi e decisamente poco noti ai più, con il loro “destino altrove” di donne che, nelle pagine dei nostri autori trovano finalmente un riscontro storico e descrittivo che rende giustizia di qualcuna delle troppe mistificazioni. L’architettura del libro si completa con la parte dedicata alla figura gigantesca e troppo poco indagata della Regina Maria Sofia, nel cui destino si sono intrecciate le storie della nascita dell’Unità d’Italia e quella della fine del Regno di Napoli. Una donna complessa che ha attraversato uno scenario di conflitto; icona di nobiltà ed eleganza, simbolo di coraggio e coerenza, la Regina Maria Sofia è diventata a posteriori la metafora femminile ed eroica dell’epopea di quel sud borbonico, e pure sanfedista ed antigiacobino che non si è mai arreso neanche idealmente alla sconfitta ed alla ‘piemontizzazione’ operata dalla Monarchia sabauda”.



“Era necessario dopo una analisi sul Risorgimento e sui percorsi letterari e storici che hanno portato all’Unità d’Italia, sottolineano gli autori Picardo, De Giovanni, Cavallo, Micol e Pierfranco Bruni, riflettere e aprirsi ad una dialettica sul ruolo di alcune brigantesse e di alcuni Briganti sia dentro il fenomeno stesso del Brigantaggio sia in una chiave di lettura che pone in rapporto il Regno di Napoli o delle Due Sicilie con il Brigantaggio stesso sia sulla funzione che ha avuto una straordinaria donna qual è stata Maria Sofia da Napoli a Gaeta e da qui a Roma”.

“Ci sono fenomeni e fattori, osservano ancora gli autori, che vanno approfonditi senza nulla togliere all’identità nazionale e al ruolo spirituale che l’Unità d’Italia. Il ruolo di Maria Sofia, consorte di Francesco II, regina in prima fila per difendere un Regno perso, è ormai tutto da riconsiderare. Ci sono storie e personaggi che vanno riletti e ricontestualizzati e non affidati ad una retorica alla quale nessuno crede più".



Il testo si apre, dopo i Versi di Pierfranco Bruni, ad una prospettiva dialettica intorno a temi e personaggi che hanno interessato il Risorgimento e gli anni riguardanti il contesto dell’Unità d’Italia e soprattutto post unitaria. Il lavoro è arricchito da una bibliografia ragionata sulla questione relativa al brigantaggio e alla figura di Maria Sofia.

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