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venerdì 1 aprile 2011

Trebisacce-01/04/2011:GIUSEPPE ROSSI, L’EMIGRATO PIU’ RIMPIANTO DALLE ITALIANE

GIUSEPPE ROSSI, L’EMIGRATO PIU’ RIMPIANTO DALLE ITALIANE

(“Ora Soccer”, Calabria Ora di venerdì 1 aprile, pag. 54)

Ha un nome di battesimo molto comune e il cognome più diffuso in assoluto, ma le sue straordinarie doti tecniche e il suo senso del gol molto sviluppato gli consentono di elevarsi sopra la media e di uscire dall’anonimato. Giuseppe Rossi, professione attaccante, sta vivendo la miglior stagione della sua pur giovane carriera e alimentando i rimpianti delle squadre italiane, che hanno avuto il torto di lasciarselo sfuggire per due volte nell’arco di pochi anni e ora vorrebbero rimediare. Impresa tutt’altro che facile, per almeno un paio di motivi: lui sta benissimo al Villarreal, il club che lo ha finalmente valorizzato dopo un lungo girovagare, e inoltre, anche nel caso in cui si creassero le condizioni per un trasferimento, bisognerebbe vincere la concorrenza di alcune tra le principali formazioni a livello europeo, pronte a farsi avanti per assicurarsi le sue prestazioni.

Nato a Teaneck, negli Stati Uniti, da padre abruzzese e madre molisana, Rossi venne notato all’età di tredici anni da alcuni osservatori del Parma, che lo portarono in Italia per farlo crescere nel settore giovanile gialloblù. La vera svolta, però, giunse nel 2004, quando ad acquistarlo fu il Manchester United di Sir Alex Ferguson, che lo inserì prima nella squadra riserve e poi, gradualmente, gli diede sempre più spazio tra i grandi e lo fece debuttare in una partita di Coppa di Lega contro il Crystal Palace. La prima rete da professionista, invece, arrivò il 15 ottobre 2005, giorno dell’esordio assoluto in Premier League. L’affollamento presente nel reparto offensivo dei Red Devils, tuttavia, suggerì al tecnico scozzese di mandare Giuseppe a giocare altrove in prestito: alla non indimenticabile esperienza al Newcastle, seguì quella ben più entusiasmante con la maglia del Parma, che fu felice di riabbracciarlo e soprattutto di riceverne in dote nove pesantissimi gol, che spinsero i ducali verso una salvezza che sembrava quasi impossibile fino al momento del suo ritorno. Al termine del campionato 2006-2007, lo United decise di cedere Rossi a titolo definitivo, ma le big del nostro calcio, nonostante avessero avuto l’opportunità di ammirarne le gesta da vicino, rimasero immobili e lo lasciarono andare di nuovo all’estero: lo acquistò il Villarreal, che sborsò appena undici milioni di euro.

In Spagna, Giuseppe ha completato la sua maturazione, diventando il miglior marcatore della storia del “Sottomarino Giallo”: settantuno centri fin qui realizzati in meno di quattro stagioni, dodici in più rispetto a Diego Forlan, che prima deteneva questo record. La sua crescita è stata evidente soprattutto nell’attuale stagione, ricca di soddisfazioni a livello personale sia nella Liga, sia in Europa League. E’ diventato anche un punto fermo della nostra Nazionale, come ha confermato martedì sera, quando un suo gol da opportunista ha spianato all’Italia la strada verso la vittoria per 2-0 nell’amichevole disputata in Ucraina. Eppure, in maglia azzurra, Rossi non è ancora stato valorizzato pienamente: Lippi fu il primo a dargli fiducia, ma poi lo lasciò a casa in vista dei Mondiali in Sudafrica del 2010; Prandelli lo convoca stabilmente, ma spesso lo fa partire dalla panchina. Quasi un controsenso, visto che stiamo parlando di quello che è oggi il miglior attaccante italiano, preferibile ad altri più reclamizzati: a Cassano, troppo discontinuo; a Pazzini, che non ha mai segnato in Nazionale dal momento in cui l’ex allenatore della Fiorentina ne ha assunto la guida; a Balotelli, i cui comportamenti appaiono sempre più discutibili.

Negli ultimi tempi, si è parlato molto di un possibile ritorno di Rossi in Italia: è stato accostato più volte al Milan e alla Juventus, ma non sarà facile strapparlo al Villarreal, che a gennaio ha rifiutato addirittura un’offerta di trentasette milioni di euro presentata dal Tottenham. Sembra che anche Guardiola voglia ingaggiarlo per rinforzare il già formidabile attacco del Barcellona. Messi-Villa-Rossi: un tridente del genere non sarebbe male.

Francesco Cozzo

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