Trebisacce-22/04/2011
“Il conte di Montecristo”,opera pubblicata nel 1844, è uno dei più grandi capolavori del celeberrimo Alexandre Dumas. Il protagonista di questo coinvolgente romanzo è Edmond Dantès,giovane marinaio marsigliese tornato da poco da un viaggio e che si trovò catapultato nel periodo più felice, all’apice della sua vita. Gli era infatti stato proposto un incarico prestigioso,aveva ritrovato il padre vivo,ma soprattutto la sua fidanzata fedele Mercedes,con la quale stava per sposarsi. Proprio il giorno del suo matrimonio viene arrestato e vide ad un tratto crollargli il mondo addosso,e come se non bastasse fu portato all’interno del castello d’If, poiché considerato ingiustamente un bonapartista. A scrivere l’atto d’accusa ,senza firmarlo, è Fernando Mondego,un uomo invaghito di Mercedes almeno quanto Edmond e perciò invidioso. Ma a convincerlo a fare questo passo fu Danglars insieme al suo complice Cadeorusse. Dantès ,creduto innocente stava per essere liberato quando il procuratore dl re,per interessi personali si trasforma da suo liberatore nel suo carnefice. Dimenticato nelle segrete vi rimarrà per 14 anni,nella più assoluta solitudine. Proprio quando stava iniziando a digiunare per morire,per dare un taglio alla sua inutile vita,inizia ad aiutare il prigioniero dell’altra stanza a creare un varco segreto che gli permetterà di rendere le stanze comunicanti. Insieme scaveranno un passaggio per evadere, ma proprio il giorno in cui il piano doveva attuarsi,l’abate Faria(l’altro prigioniero)muore,convincendo Edmond a proseguire ugualmente il piano e confidandogli il suo segreto,un tesoro sepolto nell’isola di Montecristo. Non senza qualche difficoltà,andando incontro alla morte,raggiungerà l’isola e per sempre riconoscente all’abate ,che per lui fu come un padre,troverà il tesoro. Passa il tempo,oramai tutti lo credevano morto e torna nella società parigina sotto il nome di “Conte di Montecristo” il quale suscita diverso interesse data la sua singolarità e la sua ricchezza. Senza mai farsi scoprire metterà in atto la sua vendetta che non eviterà nessuno,ma aiuterà anche quelli che gli sono sempre stati vicini. Il tutto è ambientato nell’Ottocentesca Francia dal periodo della fuga di Napoleone per arrivare agli anni più intensi della restaurazione. In più è scritto in modo scorrevole e ricco nello stesso tempo poiché parla di tante storie diverse che finiranno con l’intrecciarsi tra di loro. Io vi consiglio di leggerlo perché è un romanzo avvincente e avventuroso,ma non posso negare molto lungo…
Raffaella Lofrano
III D Scuola Media “C. Alvaro”.
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Dumas ha davvero prodotto un capolavoro, senza ombra di dubbio.
RispondiEliminaL'arte dello scrivere non è da tutti, e sempre più spesso ci si sente dire che i nuovi talenti superano di gran lunga i vecchi stilisti delle parole.
A mio avviso non è così.
Abbiamo scrittori e poeti dei secoli scorsi che nulla hanno a che vedere con quelli moderni, la loro ricchezza di espressione e la loro profondità dei pensieri è davvero disarmante (detto poi da me, che ne so qualcosa, la dice già di per se, lunga).
Complimenti per la scelta.
Sara De Bartolo