COMUNICATO STAMPA
Super affollamento delle carceri, se il detenuto si infortuna il Ministero deve risarcire i danni. Il tribunale di Trieste accoglie la domanda di risarcimento del recluso disabile caduto dal letto a castello
Brutta tegola per il Ministero di Grazia è Giustizia, già in perenne emergenza per la questione del sovraffollamento delle carceri, dopo la condanna risarcitoria inflittagli dal Tribunale civile di Trieste.
Secondo il giudice il Ministero dovrà risarcire oltre 51 mila euro di danno non patrimoniale al detenuto caduto dal letto a castello ingiustamente assegnatoli in quanto palesemente invalido ad una mano. Il dicastero di via Arenula e per esso l’amministrazione penitenziaria, infatti, è obbligato a garantire comunque l’integrità dei reclusi né può essere chiamato a scriminante il permanente sovraffollamento delle carceri italiane.
A darne notizia è Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti”
Nel caso di specie, il condannato era caduto per terra dalla sommità di un letto a castello a tre livelli e poiché era disabile perché invalido a una mano, non ha potuto attutire le conseguenze della caduta aggrappandosi a un sostegno.
Il giudice ha ritenuto infatti che a causa delle condizioni di salute del detenuto quel posto non poteva essere assegnato a questi poiché l’inabilità all’arto superiore era di per sé una causa impeditiva per quella collocazione e pertanto concausa dell’evento di danno tanto da determinare un concorso di colpa al 70 per cento a carico del Ministero.
Il togato ha sottolineato che l’amministrazione penitenziaria ha l’obbligo di verificare le condizioni di salute dei reclusi anche al momento dell’assegnazione dei posti letto e per queste ragioni ha condannato il Ministero al risarcimento del danno biologico tabellarizzato secondo le indicazioni del Tribunale di Milano.
Alla luce dei tanti incidenti che accadono nelle carceri e della decisione in commento si profilano migliaia di azioni di risarcitorie quando si possa ravvisare la responsabilità del Ministero di Grazia e Giustizia.
Come sempre lo “Sportello Dei Diritti” è pronto a coadiuvare i detenuti ed i loro familiari anche in questa battaglia di civiltà giuridica e sociale.
Lecce, 5 aprile 2011
Giovanni D’AGATA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento