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mercoledì 30 giugno 2010

Trebisacce-30/06/2010:"Memorie Cancellate" di Remo Spatola


Remo Spatola



LETTERA APERTA AGLI AMMINISTRATORI DI TREBISACCE

Memorie Cancellate

Può apparire retorico e nostalgico difendere antiche tradizioni che ai più convinti assertori della modernità sembrano una inutile perdita di tempo. Cancellare, demolire, sembra essere diventata la volontà dominante dei signori del tempo e della memoria. Si possono anche demolire fisicamente quei luoghi ma, nessuno può fermare il ricordo di chi ,quei luoghi, li porta dentro di sé.
Certo, senza nostalgia non si può amare le cose che inconsapevolmente abbiamo contribuito a far vivere. E la nostalgia dei luoghi appartiene a coloro che hanno vissuto quel tempo, e che ancora oggi urlano ai sordi la sua straordinaria attualità. Il ricordo del tempo è uno straordinario strumento per costruire il futuro. Fermatevi, non uccidete il ricordo dei nostri Padri. Non uccidete il passato ed inevitabilmente anche il futuro. Non cedete alla ottusità di uomini senza passato, le ragioni della vostra e della nostra storia. Un giorno i vostri figli vi chiederanno perché. Perché avete accettato che costoro, spargessero sale sulle ceneri delle loro rovinose decisioni. Siete ancora in tempo ad impedire che si consumi un orrendo crimine culturale, che si faccia scempio dei luoghi che testimoniano la nostra storia e le nostre tradizioni. Recuperate, voi che conoscete Trebisacce, la forza delle nostre ragioni ed evitate che si porti a compimento un disegno preordinato, e dettato solo, forse, da odiose vendette politiche. Ridurre in cenere tutta l’area delle pescherie, in nome supremo della legittimità e discrezionalità amministrativa, significa cancellare per sempre i luoghi della memoria che hanno dato, negli anni, l’opportunità a quei pescatori, con il loro duro lavoro, di dare sostegno economico e dignità alle loro famiglie ed alla nostra comunità. State uccidendo anche la dignità cosi faticosamente conquistata, state riportando indietro le lancette del tempo. L’aver rinunciato, colpevolmente, a realizzare il Progetto di riordino e riqualificazione delle Pescherie, che avrebbe dato un nuovo decoro all’intera area, fa chiaramente emergere il senso dispregiativo delle vostre decisioni. Il fine ultimo da voi perseguito è l’annientamento e la rinuncia faziosa verso quanto di buono aveva fatto la precedente Amministrazione. Non si amministra con la faziosità ma con il discernimento e il senso di responsabilità. Potevate, cosi come si sta facendo nelle altre realtà a noi vicine, tentare la via della conciliazione nel rispetto della legalità e degli interessi oggettivi di tutti. Avete il dovere di dire la verità sul perché avete perduto il finanziamento che avrebbe consentito di realizzare un’opera importante, capace di coniugare rispetto dell’ambiente, legalità e diritto al lavoro. Avete preferito percorrere la via della demolizione con pervicacia inaudita, senza valutare che le vostre scelte avrebbero cancellato per sempre speranze, aspettative e lunghi anni di duro lavoro di tutti gli operatori che lì avevano costruito il loro futuro. Nelle più belle marine d’Italia le attività ittiche si svolgono a ridosso del mare in perfetta simbiosi culturale.
State cancellando e mortificando sessanta anni di storia e di lavoro, con il pretesto che le attività ittiche devono essere spostate altrove, non si sa bene dove, purchè tutto si compia. Purchè si compia la vostra volontà. Recuperate, in nome della nostra Trebisacce, le ragioni della nostra storia e delle nostre tradizioni che hanno dato lustro e notorietà alla nostra Comunità. Diffidate di chi vuole gettarle nell’oblio per impedirci di ricordare e di sentirci orgogliosamente trebisaccesi. Ricordare vuol dire amare le proprie origini e difenderne le ragioni. Abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli ed alle future generazioni la memoria cara dei luoghi che furono, per tutti noi, la rappresentazione spaziale del futuro e della speranza per una Trebisacce migliore. Ciascuno di noi ha lasciato in quei luoghi un pezzo del proprio tempo che non dobbiamo mai più smarrire. Aiutateci a ricordare, dando prova tangibile del vostro ravvedimento.
Trebisacce lì 29/06/2010


Dottor. Arch. Remo Spatola

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