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sabato 26 giugno 2010

Trebisacce-25/06/2010:OSPEDALE DI TREBISACCE - INCONTRO ALLA CMAJ




OSPEDALE DI TREBISACCE - INCONTRO ALLA CMAJ
Continuano i rantoli agonici di un territorio ferito, provato da
agenti patogeni allogeni quanto da morbi autoimmuni.
In questo clima da "sopravvissuti", si è svolto l´incontro dei vertici
politici, sindacali,
sociali e civili del nord est calabro, organizzato a cura dell´on.
Franchino e del pres.CMAJ Groia sul tema Ospedale di Trebisacce.
La sala convegni della Comunità Montana, ospite dell´evento,
era discretamente piena. Grande assente, giustificato: l´entusiasmo.
L´ estate è iniziata, e finalmente si parla della necessità di dar
vita a proteste energiche: se serve, saremo pronti ad occupare anche
tutte le spiagge, anche le ultime? Imbracciamo gli ombrelloni e
partiamo!
Alle 18:05, con soli 35 minuti di ritardo, il via ai lavori; non fa
neanche tanto caldo.
Introduce il prof. De Vita (Albero della Memoria), dal mondo
dell´associazionismo, uno degli attivisti in prima linea nella
battaglia pro-ospedale. Richiama tutti all´unità, Cita il rinvio a
giudizio di Petramala, Scalzo e Carino, la diffida prodotta da alcune
associazioni, la costituzione parte civile, e la decisione di
devolvere al blocco operatorio eventuali risarcimenti a venire, poi
spiega che siamo riuniti per fare il punto della situazione e
partorire strategie per proseguire la lotta. Una telefonata costringe
Franco Mundo (provincia) a lasciare la sala. Prende la parola il
presidente Groia, che saluta e ringrazia i presenti. Il primo
cittadino di Trebisacce, Bianchi, esprime l´incertezza nella quale ci
si trova; al governatore Scopelliti ha richiesto due incontri, di cui
uno privato, ma non c´è stata ancora alcuna risposta. Prende la parola
la signora Silvestri, dalla chirurgia del Chidichimo, che ricorda una
visita a ottobre di alcuni dipendenti dell´ospedale in municipio, onde
evitare l´avvio dei grandi lavori per il blocco operatorio, dato che
per sistemare le sale secondo le prescrizioni dei NAS, sarebbero
bastati 60mila euro, cifra che poteva anticipare il comune.
Leonetti, per la UIL, lamenta difetti negli inviti verso i sindacati;
fa notare che la situazione è peggiorata rispetto a luglio 2009, e che
con le parole non si è concluso nulla: propone di passare ad azioni
forti e decise. Munno (Francavilla), considera la visita dei NAS
"pretestuosa". Dice che bisogna giocare sul piano politico e quello
tecnico, costituendo un gruppo di studio sul tema. Santagada
(Castroregio) fa chiarezza territoriale: l´Alto Jonio non fa parte
dell´area di Rossano e Corigliano. L´eventuale ospedale unico non ci
apparterrebbe. Sarebbe paradossalmente più comodo recarsi a Taranto.
Reclama un livello di trattamento, per il nostro territorio, simile a
quello del resto della nazione.
E´ la volta dell´On. Franchino: Rogliano, protestando, ha ottenuto.
"Questa è la strada, occorre rimettere in moto i meccanismi classici
della politica, dal confronto alla protesta, ed anche allo scontro, se
serve" . Poi:"La class action non si può fare, perché mancano gli
strumenti attuativi". Cerca di rivolgersi al Sindaco di Trebisacce,
che però, nel frattempo, ha dovuto assentarsi. Quindi dichiara che la
Conferenza dei Sindaci dell´Alto Jonio non esiste, e giuridicamente
non ha alcun valore. L´unica Conferenza riconosciuta è quella dei
sindaci di tutta la provincia di CS, presieduta da Salvatore Perugini,
che però non si è Mai riunita, al quale bisognerebbe chiedere se è
stato programmato qualcosa, per la sanità.
Poi Franchino si chiede perché non riprendano i lavori per il blocco
operatorio, dato che se è partito un appalto i soldi devono esserci,
almeno per la prima sala, e per la seconda, trattandosi di soli
140mila euro, a suo dire, si può chiedere un sacrificio ai Comuni,
alla CMAJ, all´Unione dei Comuni nonché un contributo straordinario
alla Provincia di CS. Come ultima possibilità, propone di occupare
l´ospedale. Interviene l´On. Gallo, che rimarca positivamente la
posizione movimentista di Rogliano, facendo capire, pragmaticamente,
che la situazione è tale che chi più urlerà, più otterrà, e che il
tutto potrebbe risolversi, nel bene o nel male, da qui ad agosto.
Quindi invita tutti ad adottare strategie di lotta, confermando che
lui stesso sarà disponibile anche a contrapporsi alla sua stessa
maggioranza, se sarà necessario, in quanto sì uomo d´appartenenza
politica, ma uomo libero. Anche a Gallo, a fronte del verbale dei NAS,
il progetto di rifacimento dell´intero blocco operatorio appare
assurdo. Invita, infine, a dare segnali forti. Gaudio (Alessandria)
si chiede come mai ci sono 4 dipartimenti se c´è una sola ASL? Poi fa
notare che il nostro territorio, con 2 consiglieri regionali e 3
provinciali, si è politicamente rafforzato. Ranù (provincia) si dice
preoccupato per la comunanza di linea strategica fra Franchino e
Gallo: se anche un consigliere di maggioranza invita alla lotta, la
situazione è grave. Melfi (Amendolara-provincia) si dice costernato
dall´intervento di Gallo. Dichiara che l´Alto Jonio non ha protestato
perché non ce ne era motivo,
dato che il Chidichimo non era fra gli ospedali da chiudere. Lamenta
che l´ordine del giorno sul nostro ospedale, richiesto da Mundo, Ranù
e Melfi, giace inevaso presso il pres. Oliverio da ben 5 mesi. Si
dichiara favorevole alla raccolta fondi per la seconda sala, e propone
di andare a Cosenza dall´On. Oliverio. Allora l´on. Franchino fissa al
telefono un appuntamento fra i sindaci ed il pres. On. Oliverio, per
martedì 29 giugno, ss. Pietro e Paolo. Antonio Mundo (Montegiordano)
propone di bloccare strade e ferrovie. Mandaglio (Trebisacce)
rimprovera Franchino e Gallo per non essere riusciti a fissare un
incontro con Scopelliti, e fa notare che non ci sono neanche i 400mila
euro per la prima sala. Colotta (Oriolo),
sposta l´attenzione sul progetto di passare in Basilicata, eventualità
possibile ai sensi dell´art. 132 della Costituzione. Il consigliere
provinciale Melfi ribatte affermando che secondo lui in Basilicata è
peggio che in Calabria.
La serata si chiude con i saluti di De Vita, che ringrazia Astorino (Assopec) e
D´Alba (Trapezakion) per la collaborazione organizzativa.
Oltre a tutti i sopra citati, notiamo fra i presenti: Rizzuto
(Villapiana), Tursi (Plataci), i puntualissimi Aurelio e Urbano
(Albidona), Soldato e La Regina (Trebisacce), Ciacco (ospedale), Naglieri
(protezione civile), De Gaudio (Fidapa), Malatacca (Italia Nostra) e
Saracino (Amici del Cuore).
Se sono rose, pungeranno.
Walter Astorino

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