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venerdì 18 giugno 2010

Trebisacce-17/06/2010: Il documento presentato dal coordinamento delle associazioni su:"LA SANITA' CALABRESE NELL’ALTO JONIO"

LA SANITA' CALABRESE NELL’ALTO JONIO


1. Gravità della situazione e promozione della Class Action.
Le Associazione del volontariato da tempo hanno messo in evidenza la grave situazione in cui versa l'assistenza ospedaliera nell'Alto Jonio, con documenti presentati alle Autorità Regionali, alla Direzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, alle Autorità locali, alla stampa. In data 11.11.2009 si è svolta una grande manifestazione popolare nel comune di Trebisacce a cui hanno preso parte più di 5000 cittadini provenienti da tutta l'area dell'Alto Jonio per denunciare il grave stato dell'Ospedale G. Chidichimo ed i rischi per la sicurezza dei cittadini. Significativi e gravi episodi si sono verificati a testimonianza della carenza dell'offerta di assistenza ospedaliera nella zona.
In proposito si segnalano parti avvenuti in modo avventuroso presso il Pronto Soccorso di Trebisacce o trasferimenti urgenti in autoambulanza. Nel 2008 l'Ospedale G. Chidichimo disponeva di 81 posti letto e molte specialità di base (Medicina, Chirurgia, Ostetricia-Ginecologia, Cardiologia, UTIC) oltre alla presenza della Dialisi, Laboratorio d'analisi e della Radiologia. A seguito di un'ispezione i NAS, riscontrando alcune deficienze impiantistiche nelle sale operatorie già segnalate nel 2007 e peraltro più volte riferite ai responsabili aziendali dal personale operante nel Presidio, hanno ordinato in data 11.07.2009 l'esecuzione di specifiche misure per garantire la sicurezza delle stesse sale operatorie. I lavori avrebbero dovuto essere eseguiti in breve tempo, ma ciò non è avvenuto; al contrario sono state chiuse le sale operatorie impedendo l'operatività della U.O. di Chirurgia che in seguito è stata sospesa. In data 15.07.2009 la Direzione dell'ASP decideva anche la sospensione della U.O. di Ostetricia e Ginecologia. Successivamente l'operatività del Presidio Ospedaliero veniva ulteriormente ridotta con la sottrazione di personale medico ed infermieristico menomando l'operatività dei reparti e degli ambulatori. Conseguentemente i posti letto sono stati ridotti da 81 a 41. Servizi fondamentali quali la Radiologia sono attualmente retti da tre radiologi per i tre turni di lavoro (uno per turno) con le conseguenze che si possono immaginare e che la popolazione conosce. Analogamente la U.O. di Cardiologia con UTIC versa in grave carenza di personale tanto da ricorrere ad ordini di servizio per coprire i turni. Le Associazioni hanno intrapreso un'azione presso l'Autorità Giudiziaria per denunciare il grave stato in cui versa l'assistenza ospedaliera nella zona. La precaria situazione dell'assistenza ospedaliera da tempo esistente è dimostrata dalla forte emigrazione sanitaria che dal distretto di Trebisacce si riversa nei Presidi della Basilicata, della Puglia ma anche in altre regioni d'Italia. Alcuni dati significativi a proposito sono: nel 2008 dal distretto sono emigrati 888 casi verso la Basilicata su 2382 (37% di tutta l'ASP) pari a 1.878.127 euro. In Puglia si sono riversati 878 casi su 2504 (35%) di tutta l'ASP per un costo di 2.851.510 euro. Globalmente per tutte le regioni si è registrata dal distretto di Trebisacce una mobilità passiva di 3300 casi per un valore economico di 9,5 milioni di Euro.
A fronte della grave situazione che si protrae ormai da lungo tempo, ai gravi rischi e disagi per la popolazione, alla drastica riduzione dei livelli essenziali di assistenza, nonchè alla persistenza nel tempo di comportamenti dell'ASP di Cosenza tesi non solo a non intervenire per migliorare la situazione, ma al contrario a depauperare progressivamente le risorse dell'Ospedale e peggiorare conseguentemente l'assistenza ai cittadini, le Associazioni firmatarie, sono giunte alla determinazione di promuovere una "class action" così come previsto dalla legge delega 15/2009. Ciò nell'ambito di ulteriori iniziative di sensibilizzazione delle Autorità Locali e mobilitazione dei cittadini.

2. La programmazione dell'assistenza ospedaliera nell'Alto Jonio.
Più volte sono state rappresentate le caratteristiche orografiche dell'Alto Jonio che vedono una prevalenza di comuni montani distanti oltre 50 km dal presidio ospedaliero di Trebisacce ed ancora di più da quelli di Corigliano e Rossano. A ciò si aggiunge la condizione difficilissima della viabilità. Il presidio Ospedaliero di Trebisacce è il più vicino punto di riferimento per tutti i Comuni del territorio che confinano con la Basilicata. Per tali caratteristiche il Piano Sanitario Regionale 2007-2009, approvato dalla Giunta ma non dal Consiglio Regionale, definisce tale presidio di "Frontiera" analogamente a quello di Praia a Mare sulla fascia tirrenica. Per tale caratteristica per i due Presidi veniva indicata la necessità di una loro forte qualificazione sul piano dell'entità e della qualità dei servizi offerti. Ciò con l'evidente scopo di garantire i livelli di assistenza ospedaliera alla popolazione, contenere, e, progressivamente eliminare le fughe con evidenti vantaggi economici per l'ASP e la sanità della Regione. La mancata approvazione del PSR del 2007-2009 ha privato la Regione dello strumento fondamentale per avviare una profonda riforma del sistema sanitario. La mancata messa in atto delle misure previste dallo stesso piano ha impedito l'avvio di adeguate politiche di governo della spesa. L'incremento della migrazione dei pazienti, con il conseguente aggravio economico dei conti della Regione per compensazioni negative verso altre regioni è senz'altro una delle voci più rilevanti che alimentano il deficit. Dunque si pone l'estrema urgenza per la Regione di assumere decisioni per la programmazione delle attività sanitarie a partire da quelle ospedaliere. A ciò è chiamata per la realizzazione del Piano di Rientro imposto dal governo. Per effetto di tale Piano sono stati individuati 5 ospedali che sono tenuti a dismettere l'attività di ricovero per acuti. Il piano preannunciava l'individuazione di altri 11 ospedali da riconvertire ma ad oggi, anche per la concomitanza delle elezioni regionali, non sono state assunte decisioni in merito. Al momento non si conoscono gli orientamenti della nuova amministrazione regionale. Le Associazioni del territorio, con questo documento, intendono avanzare precise indicazioni circa la programmazione dell'offerta ospedaliera che garantisca livelli essenziali di assistenza così come definiti negli accordi Stato-Regioni più recentemente precisate nel "PATTO PER LA SALUTE 2010-2012" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 5 gennaio 2010. Da tale documento deve necessariamente partire la programmazione regionale ed il Piano di Rientro. In tal senso le Associazioni denunciano come inaccettabili i tentativi di fondare la programmazione sui livelli di prestazione recentemente registrati nei presidi così come farebbero pensare alcuni atti assunti in precedenza dalla Regione. Ciò determinerebbe per i presidi ospedalieri come Trebisacce la paradossale situazione di aver visto depauperare e smantellare l'attività per poi rapportare la programmazione alla recente malfunzionalità del presidio. Come dire che al grave danno del ridimensionamento del presidio si andrebbe a sommare la beffa di un ulteriore taglio dell'offerta per il futuro.
Dunque il punto di riferimento per la programmazione ospedaliera è costituito dalla garanzia del 4 per mille di posti letto per abitanti, di cui 0,7 per mille per la riabilitazione e la lungodegenza stabilito dal "PATTO PER LA SALUTE". Il "PATTO" prescrive peraltro all'articolo 6 che "a tale adempimento le regioni sottoposte ai piani di rientro provvedono entro il 31 dicembre 2010 e le altre regioni entro il 31 giugno 2011". Allo scopo di meglio definire l'entità dell'offerta ospedaliera necessaria è utile ricordare come questa si articola attualmente nell'intero territorio dell'ex ASL di Rossano. Tale territorio conta un numero di abitanti pari a 176.097 (dati 2006). I posti letto ufficiali e quelli effettivamente attivi ad oggi sono:




posti ufficiali posti effettivamente attivi

PO Corigliano 154 154
PO Rossano 153 143
PO Cariati 76 28
PO Trebisacce 77 41

TOTALE 460 366

Occorre inoltre considerare che l'ex ospedale di Cassano è stato riconvertito con 10 posti letto Hospice e che è stata chiusa la Casa di Cura di Sibari ( febbraio 2007) che disponeva di 100 posti letto. Nell'area non esistono cliniche private. Alla trasformazione dell'ex ospedale di Cassano e alla chiusura della clinica di Sibari non è seguito un rafforzamento dei presidi pubblici bensì un progressivo indebolimento dei livelli di offerta.
Sulla base del paramentro contenuto nel "PATTO PER LA SALUTE 2010-2012" (4 posti letto per 1000 abitanti di cui 0,7 per la riabilitazione e lungodegenza e 3,3 per acuti) occorre determinare il numero di posti letto per gli abitanti dell'ex ASL di Rossano come segue.
Abitanti 176.097 = posti letto 727 di cui 586 per acuti e 141 per riabilitazione e lungodegenza. Se si considera un abbattimento di 80 posti letto da destinare all'implementazione delle Aziende Ospedaliere per l'alta specialità i posti letto per acuti per l'intera area sono 506. Stante la decisione assunta a suo tempo dall'accordo di programma fra lo Stato e la Regione Calabria di finanziare con i fondi dell'edilizia sanitaria la costruzione di un nuovo ospedale di 350 posti letto in sostituzione di quelli esistenti in Corigliano e Rossano ne deriva la necessità di garantire l'attivazione di ulteriori 156 posti letto per acuti nella zona. A fronte della determinazione del Piano Sanitario Regionale 2007-2009 approvato dalla Giunta di riconvertire l'ospedale di Cariati in presidio di riabilitazione e lungodegenza, pur conservando allo stesso 30 posti letto per acuti, si rende necessario garantire l'attivazione di 126 posti letto per acuti presso l'ospedale di Trebisacce.

POPOLAZIONE EX ASL ROSSANO: 176.097

PL per acuti 586 di cui:

Nuovo ospedale 350 PL
Cariati 30 PL
Trebisacce 126 PL
Riservati ad aziende ospedaliere 80 PL

Per ciò che concerne i 141 posti letto di riabilitazione e lungodegenza essi dovranno essere attivati presso l'ospedale di Cariati salvo la riserva di una quota da destinare al nuovo ospedale ed a quello di Trebisacce per le immediate necessità post-operatorie.
L'ospedale di Trebisacce dovrà articolare il complesso dei suoi posti letto nelle diverse specialità. Esse saranno innanzitutto quelle di base (medicina, chirurgia, ortopedia, cardiologia, UTIC, urologia, pneumologia,oculistica, nefrologia ed emergenza-urgenza) ed ai servizi (dialisi, radiologia, laboratorio analisi).
L'ospedale di Trebisacce, cosi rinnovato e potenziato, potrà assicurare altresì la sua funzione di "Frontiera". Esso opererà in rete con il nuovo ospedale. Le diverse specialità ospedaliere garantiranno la necessaria sinergia con le attività specialistiche ambulatoriali del territorio.
Il rilancio dell’ospedale di Trebisacce richiede un programma di rinnovamento e potenziamento delle risorse tecnologiche e di acquisizione di risorse umane qualificate. Inoltre è necessario provvedere alla progettazione del suo potenziamento strutturale da finanziare con i fondi dell’edilizia sanitaria che risultano solo parzialmente impegnati per la costruzione dei nuovi quattro ospedali ( come da accordo di programma Stato-Regione Calabria). L’Hospice di Cassano va rilanciato nella sua missione di aumentare la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti. Inoltre è necessario utilizzare gli ulteriori spazi esistenti in questa struttura per la creazione di una RSA medicalizzata con il compito di accogliere i pazienti dimessi dagli ospedali per acuti che non hanno possibilità di una efficace assistenza familiare o che comunque necessitano di una temporanea degenza post-acuta.

3. La programmazione delle attività territoriali e di prevenzione.
Le Associazioni firmatarie del presente documento sono profondamente convinte della necessità di una qualificata programmazione delle attività per i livelli di assistenza della prevenzione e del territorio. Anche per essi le carenza sono assai gravi e necessitano di essere affrontate con piani e programmi adeguati. A tale scopo, per il tramite di uno specifico gruppo di lavoro tecnico, provvederanno a delineare gli elementi fondamentali alla programmazione.

4. Coinvolgimento di altre Associazioni, delle Istituzioni locali e della popolazione.
Le Associazioni svilupperanno una forte azione di coinvolgimento di tutte le Associazioni di volontariato del territorio, delle Istituzioni locali e della popolazione con cui intendono sviluppare azioni unitarie e condivise.

Trebisacce, 2 giugno 2010

Le Associazioni firmatarie del presente documento:
F.I.D.A.P.A
Tribunale Diritti del malato- Cittadinanza Attiva
Misericordia di Trebisacce
Fratres
Atena Servizi
Croce Rossa Italiana
Italia Nostra
Pro Loco Trebisacce
Ass. Cult. APS Vacanzieri insieme
Tennis Club Alto Jonio
AOPCA arte olearia
U.S.A.L.T Trebisacce
Giocando si cresce
Ass.UNITRE
Età Serena
Combattenti reduci
Le nove lune
A.C. Arsenal Trebisacce
Protezione civile
Gruppo Scaut Agesci Trebisacce 2
CIMO – ASMD (Associazioni Sindacali Medici Dirigenti)
Salus Suprema Lex
Amici del Cuore

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