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giovedì 24 giugno 2010

Trebisacce-24/06/2010:Lettera aperta dell'Assopec


In risposta alle numerose richieste ricevute in merito,
rendendo pubblica questa lettera, rendiamo pubblici i motivi che hanno portato l'Assopec, unitamente ad altre associazioni, alcune delle quali riportate ancora erroneamente fra le aderenti al “coordinamento delle associazioni” , a prendere le distanze da quello che ormai, può apparire più come un progetto Politico, che non un’espressione della Società Civile. Tale “coordinamento”, capeggiato dal già candidato al Senato della Repubblica, nonché al Consiglio Provinciale di Cosenza, dottoressa Carmela Maradei, attualmente in carica nella qualità di Consigliere Comunale nel Comune di Montegiordano, ci lascia quantomai perplessi, sia per le modalità di costituzione, sia per i precedenti, sia per le iniziative che pare stia progettando.

In sintesi riteniamo che:
Debba preservarsi l’autonomia delle singole associazioni di Trebisacce.
Debba continuare ad esistere un distinguo fra Politica ed Associazionismo.
Debba consolidarsi il rapporto diretto fra le associazioni, i propri iscritti e la popolazione, evitando derive verticistiche ed elitarie.

Di seguito, l’email che inviammo ad alcune associazioni di Trebisacce, a conclusione di un percorso che ci aveva visti lavorare fianco a fianco, con alti e bassi, dal mese di settembre dello scorso anno, nell’ambito delle attività di sinergia fra le associazioni, a cominciare dal progetto CIRCUS relativo al POR per le attività giovanili, da realizzarsi nel centro Polivalente, attualmente affidato al Rotary Club, e poi, nello specifico, per le attività intraprese a tutela dell’Ospedale Guido Chidichimo di Trebisacce.



1-6-2010
Carissimi,
grazie per l'invito alla riunione del 2-6,
ma saremo assenti.
Vi comunichiamo il nostro contributo al dibattito per iscritto,
in maniera tale da essere più veloci, senza intralciare lo svolgimento
dei lavori
con discussioni "interminabili" e malintesi.
Vi preghiamo, nello spirito della collaborazione e dell'interesse
verso l'ospedale,
di tenere in considerazioni questi nostri 10 pensieri,
affinchè una riflessione seria e circostanziata possa contribuire
alla genesi di decisioni foriere di successo, nell'interesse della collettività.

Cordiali saluti,
apprezzamenti
e ringraziamenti
ad ognuno di voi.

Walter Astorino
Alle Associazioni di Trebisacce impegnate nella tutela del proprio Ospedale.

Abbiamo piacere di condividere con voi, alla luce degli ultimi avvenimenti,
il nostro parere in merito a questi 10 pensieri.

1) Non occorre un ulteriore documento tecnico.
Ne sono già stati redatti più d'uno. Sono stati consegnati alle
autorità, ai sindaci ed ai precedenti amministratori regionali ed
all'ASP. L'ultimo è stato consegnato dalla dott.ssa Maradei alle mani
del Governatore Scopelliti, appena due mesi fa, nei locali dal
Miramare Palace Hotel di Trebisacce, alla presenza di pubblico e
stampa.

2) Eventuali apporti da parte di qualche figura sanitaria,
a diretto contatto quotidiano con i vertici aziendali all'ASP Cosenza,
sono importanti, ma esulano dagli scopi che dovremmo prefiggerci.
Non comprendiamo la necessità di rendere eclatanti gli elaborati che
potrebbe produrre nell'interesse del nostro ospedale, dato che opererebbe
già dall'interno. Certamente il lavoro discreto, dietro le quinte, che
potrebbe svolgere, potrebbe dare buoni frutti. Lo sappiamo.*

3) Non occorre e non è tecnicamente possibile designare un
super-presidente di tutte le associazioni. Per farlo, bisognerebbe
modificare gli statuti delle associazioni che,
a nostro avviso malauguratamente, decidessero di coinvolgersi in
questa avventura.
Per la nostra associazione, e per il suo carattere elettivo e
democratico, questo non è possibile.
E le associazioni a diffusione nazionale o internazionale coinvolte,
come Italia Nostra, Fidapa ecc., lo permetterebbero? Sarebbe il caso
di appurarlo, visto che, ad esempio, Italia Nostra non si è dichiarata
in grado di ottenere l’autorizzazione a firmare la diffida verso l’ASP
sottoscritta dalle associazioni, nemmeno dopo alcune settimane.
Infine, la semplice firma di un presidente non può, ovviamente,
consegnare i propri iscritti a qualcun altro, come fossero un gregge
di pecore non pensanti.

4) Non è opportuna né condivisibile, in particolare, la candidatura
del dott.ssa Maradei, ex presidente della Fidapa, a rappresentante
delle associazioni in maniera ufficiale, anche perchè dipendente ASP,
quindi passibile di essere accusata di comportamento anti aziendale.
Ricordiamo, che anche per tale motivo, pochi mesi fa la dott.ssa
Maradei, non potè firmare la diffida verso l'allora Direttore ASP
Petramala, redatta dallo Studio D'Alba, di cui abbiamo già fatto cenno
nel punto 3. Il caso potrebbe ripetersi, anche in altre forme.
Problemi analoghi si avrebbero per tutti i soggetti che si trovano
nelle stesse condizioni, o che abbiano parenti stretti alle dipendenze
dell'ASP o che addirittura lavorino nell'Ospedale Guido Chidichimo di
Trebisacce, come pure si avrebbe un danno d’immagine con l’instaurarsi
di un latente “conflitto di interessi”. Ci meraviglia sia la proposta
che l'accettazione di tale candidatura, forse frutto di un
superficiale entusiasmo, forse dettata dalle ottime qualità
tecnico-scientifiche e di eloquio che tutti riconosciamo all’amica
Carmela, ma comunque riteniamo questa candidatura strategicamente
infelice. In ogni caso, non pensiamo occorra un rappresentante
ufficiale.

5) Ci interroghiamo sull'opportunità della presenza del dott. Faillace
in una riunione di associazioni. Un superfluo nuovo documento
sull'Ospedale di Trebisacce, non è opportuno che sia partorito nè da
lui nè da nessun altro ex dirigente ASP.
Occorre guardare avanti, al futuro.
Una collocazione politico-tecnica inopportuna ed inadeguata, può
influire solo negativamente sulle sorti dell'ospedale, in questa fase.
Sarebbe bene evitare di ricascare nell'errore di qualche mese fa,
quando, nello spirito dell' "unitarietà", fu affermato, nostro
malgrado, che grazie alle associazioni, l’allora Governatore Loiero
aveva designato l'on. Pacenza alla tutela del nostro ospedale,
“dimenticando” che l'on. Pacenza era già presidente della commissione
sanità e che abitava ed abita a Trebisacce, a 70 metri in linea d'aria
dal blocco operatorio del Guido Chidichimo.

6) Invitiamo tutte le associazioni ad essere attive e vigili
costantemente, come noi,
a prescindere da tutto e da tutti. Concentrare l'operatività in pochi
giorni ed in certe occasioni, per poi rallentare e, semmai, ostacolare
le azioni, è controproducente per l'ospedale e lascia spazio a
critiche ed illazioni. Una maggiore autonomia decisionale,
la capacità di non essere succubi di figure carismatiche ed amicizie altolocate,
renderebbe l’azione più snella e tempestiva, quindi più efficace.
Camminiamo sulle nostre gambe, ovunque ci portino, purchè a testa
alta.

7) Il pluralismo è una risorsa. Il pensiero unico è proprio delle
dittature. Siamo contrari alla voce unica. Reputiamo negativo voler
imbrigliare le energie positive, in una forma di coazione monocratica.
Pur essendo una la verità, più teste la cercano meglio che una sola. I
punti di vista su uno stesso argomento, non possono essere identici.
Ben venga la diversità. Ben venga il confronto. Ma diciamo no ad ogni
forma di coercizione. La nostra associazione, composta da oltre 170
aziende, esprime pareri
vagliati e concordati da un grande numero di persone. Di questi, noi
siamo portavoci.
Ci confrontiamo, poi, con chiunque, dalla grande alla piccola
associazione, al mondo tecnico, al mondo della politica. Alla fine, il
nostro punto di vista è una sintesi delle esperienze maturate in una
dialettica pluralistica soggetta ad ampia condivisione. Non possiamo e
non vogliamo delegare un nucleo di 5-6 persone, perchè di questo si
tratta, nelle riunioni con le altre associazioni, al ruolo di censori
e costruttori del nostro pensiero. Volta per volta, se lo riterremo
opportuno, co-firmeremo e proporremo di co-firmare esclusivamente le
tesi e gli argomenti condivisi.

8) In merito ad una class-action, o ad ogni ulteriore azione legale
successiva alla diffida già prodotta, ci chiediamo se sia opportuno
porla in essere ora, dato che la nuova giunta regionale non si è
ancora dichiarata in merito alla situazione del nostro ospedale.
Inasprire i rapporti verso il nuovo governo, senza nemmeno aver
sentito la
nuova posizione, potrebbe essere precipitoso, se non controproducente.
Invitiamo tutti alla prudenza, salvo, poi, porre in essere ogni forma
di lotta, ma solo dopo aver dato l’opportunità alla giunta Scopelliti
di pronunciarsi.

9) Invitiamo ulteriormente tutti alla prudenza. Magari in buona fede,
in un eccesso di slancio, si può finire per danneggiare la causa per
la quale si combatte. L'ospedale è un argomento troppo importante, per
essere trattato con leggerezza ed audacia inopportuna. Noi non
vogliamo meriti, e non cerchiamo gloria, come sicuramente tutti voi, a
cui rivolgiamo queste nostre considerazioni. Ma si sa, a volte le
tentazioni sono dure da tenere a freno. Se, quindi, qualcosa dovesse
cominciare a muoversi verso una soluzione, cerchiamo di non sciupare
tutto, solo magari per poi poter dire: "Tutto questo si è fatto grazie
a me". Non pagherebbe, comunque. Ne siamo più che certi.

10) Nel caso si rendesse necessario, siamo pronti e determinati a
dettagliare passo per passo, tema per tema e soggetto per soggetto,
queste nostre argomentazioni, nonchè tante altre che per ora omettiamo
per motivi di opportunità.


*m.d.s.

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