Banner

domenica 27 giugno 2010

Trebisacce-27/06/2010:Mattinata al pronto soccorso.


Mattinata al pronto soccorso.

Ieri,tutta la giornata, la gemella Lucrezia ha avuto coliche: di
freddo, di altro non si sa.
Parliamo con la pediatra e dai sintomi raccontatile sostiene che è un
virus: deve avere la pazienza di sopportare il dolore, alleviato da
qualche pillola e qualche camomilla.
Alle 23, non riuscendo più a sopportare le fitte, decide di andare al
pronto soccorso: due flebo e all´una di notte, si ritorna a casa.
Scherzo un po´ con lei, le propongo la visione di un film western per
distarsi: va a dormire, ma alle 3 di mattina si riparte per l´
ospedale.
Vorrei fare la proposta che a sottoporsi alle flebo e prelievo del
sangue sia l´altra gemella; dicono di essere talmente simili da
spartirsi il sonno e....anche il dolore.
Ma, taccio.
Nel frattempo, presso un ospedale che la politica vorrebbe chiudere,
arrivano altre persone: chi accusa un dolore al petto e paventa un
infarto, chi un´indigestione, chi altra patologia.
Il tempo, nell´incertezza e nella precarietà della vita ( anche se
sono disturbi di poco conto) si dilata e non passa mai:vedi solo occhi
incerti,l´efficienza del personale, i modi affabili dei medici nell´
intrattenersi con i pazienti.
Verso le nove arriva un caro amico, scrittore, insanguinato: è caduto
camminando per andare al mercato e è stato portato da un amico in
ospedale.
Se la cava con qualche cucitura alla fronte e la mia innata ironia,
per rendere lieve la cosa,:" vuol dire che il tuo prossimo libro sarà
su un mattino al pronto soccorso".
Alle undici dimettono la mia Lucrezia; spero che non segua i proverbi
e non voglia ritornare in ospedale visto che non c´è due senza tre.
Si ritorna con nella mente la preoccupazione di una madre che
stanotte ha portato il proprio bimbo in ospedale che era caduto dalle
scale col triciclo.
Il bimbo, visto e allegro, non destava preoccupazione, ma i medici,
giustamente, per precauzione, l´hanno fatto portare con l´autoambulanza
a Cosenza.
E negli occhi della madre, pur non essendo oggettivamente niente di
grave, leggevo un asciutto dolore.
Gianni Mazzei

Nessun commento:

Posta un commento