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sabato 8 maggio 2010

Trebisacce-07/05/2010:“OSPEDALE: EFFETTO DOMINO”

Associazioni di Trebisacce: L’ALBERO DELLA MEMORIA, AOPCA-MUSEO DELL’ARTE OLEARIA e DELLA CULTURA CONTADINA “L.Noia”, USALT , RANGERS –REGIONE CALABRIA, SALUS SUPREMA LEX

COMUNICATO STAMPA: “OSPEDALE: EFFETTO DOMINO”

1. La sospensione, per carenze di personale, dei ricoveri in day hospital e delle prestazioni ambulatoriali del reparto di Cardiologia e dell’ Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC), le fibrillazioni provenienti dal Pronto Soccorso, sono solo gli ultimi eventi, significativi dello stato di precarietà dell’Ospedale di Trebisacce.
E’ la conferma dell’effetto-domino, in virtù del quale nessun reparto o servizio, nessun medico o infermiere, poteva e può dirsi al sicuro o garantito. Ecco perché era ed è tuttora necessaria la solidarietà e l’unità di tutti, fuori e dentro l’Ospedale. Ecco perché la questione, oggi, non riguarda solo Cardiologia o Pronto Soccorso ma la sopravvivenza dell’intera struttura. Salvare tutto l’Ospedale per salvaguardare tutti i reparti, altrimenti è solo questione di tempi e anche altri servizi saranno chiusi.

Per Cardiologia non si può tergiversare. Vanno garantiti con urgenza tutti i servizi assicurando a tutti gli utenti sicurezza e serenità.
Chiediamo l’intervento risolutore del Dott. Luigi Musca, Capo dipartimento-Area Medica a cui spetta il compito di reperire i medici cardiologi occorrenti in questa fase di emergenza, visto che è stato disatteso l’ordine di servizio relativo alla mobilità d’urgenza. Faccia un nuovo provvedimento e avvii le procedure per acquisire nuove unità, visto ormai il carico di lavoro dei 4 cardiologi operanti in situazione di super lavoro e atteso che altre 2 unità sono assenti giustificati per motivi di salute e di famiglia. Oltre a day hospital e ambulatori, dalla prossima settimana si rischia di bloccare anche i ricoveri. Una situazione d’emergenza, dunque, che non va sottovalutata.
Identica situazione, ad effetto domino, si prefigura anche per il Reparto di Radiologia per il numero esiguo dei medici radiologi, costretti a fare doppi turni per assicurare il servizio.


2. C’è una situazione di stallo generale, un disinteresse disarmante. Al momento nessuna risposta e nessuna certezza riguardante le questioni in atto del nostro presidio ospedaliero, anche alla luce della Delib. 264 del 25 marzo 2010, approvata a pochi giorni dalle votazioni, e il cui effetto è negativo per la sopravvivenza del nostro nosocomio.
Finita la tornata elettorale, nominata la Giunta regionale e insediato il nuovo Commissario dell’Asp di Cosenza, tutto è rimasto sospeso e tutto è rimasto come prima. E’ un’attesa snervante e preoccupante.
Segno che i vari documenti, gli interventi, le richieste, gli incontri tra livelli politico-istituzionali e i nuovi consiglieri regionali della zona non sono serviti a niente. Non hanno avuto e forse non avranno efficacia. Questo è il sentimento che circola tra la popolazione.
Intanto i lavori per il ripristino del Blocco operatorio sono fermi, il personale di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia e Sale operatorie, completamente smembrato. E che dire, poi, dei reparti svuotati lentamente di attrezzature su richieste dei vari nosocomi, in primis Corigliano, puntualmente autorizzati dal Direttore Sanitario dott. Carino. Anche questa è una situazione incresciosa a cui bisogna mettere mano definitivamente.

3. Crediamo perciò che bisogna passare ad una fase nuova, di lotta dura e più determinata.
E’ NECESSARIA UNA NUOVA MOBILITAZIONE GENERALE PIU’ INCISIVA
Anche le Associazioni che rappresentiamo, che tanto hanno fatto e faranno per difendere l’ospedale, dovranno individuare una nuova strategia. Proponiamo pertanto:
- un presidio permanente all’interno dell’ospedale per seguire e monitorare le varie situazioni,
- la istituzione di un Comitato Unitario Coordinato tra Associazioni, personale medico e paramedico, sigle sindacali, istituzioni, cittadini per essere più attivi e più forti.
- un gruppo di lavoro, all’interno del Comitato, che documenti la situazione di fatto.
Riteniamo urgente un incontro, in presenza di tutte le rappresentanze territoriali, col nuovo Commissario ASP, Dott. Franco De Rose, per definire la questione dei lavori del Blocco Operatorio e tutte le altre questioni sospese ( e dubbie) riguardanti il destino dell’Ospedale di Trebisacce e Hospice di Cassano e dibattute nel periodo pre-elettorale.
Vogliamo sapere la verità dei fatti e degli atti.

Chiediamo la revoca immediata della delibera n.264 del marzo 2010, una delibera che di fatto smentisce l’altra Delib. la n. 87 e da avvio alla chiusura certificata del nostro Ospedale.
Chiediamo inoltre una Direzione Sanitaria autonoma per Trebisacce e non dipendente da Corigliano. Perché questa funzione di subalternità? Da dove nasce? Non siamo una ruota di scorta né sudditi da Viceregno. Un rapporto diretto agevola interventi, decisioni ed eventuali collaborazioni costruttive.

DIFENDEREMO IL NOSTRO OSPEDALE. ORA SERVONO MEZZI E METODI PIU’ FORTI.
IL SILENZIO NON SERVE ( anzi serve a chi ragiona sui tornaconti)
E L’INDIFFERENZA E’ UN VUOTO CHE NON CI MERITIAMO.


Firmato:
Prof. PIERO DE VITA ( ALBERO DELLA MEMORIA)

Prof. SALVATORE NOIA
( AOPCA-MUSEO DELL’ARTE OLEARIA e DELLA CULTURA CONTADINA “L.Noia”)

Prof. PINO LOMBARDO (USALT –TREBISACCE)

PIERO DE SALVO E MASSIMIIANO LO PASSO ( RANGERS –REGIONE CALABRIA)

PROF. ANTONIO CATERA ( SALUS SUPREMA LEX-TREBISACCE)

Trebisacce, 7 maggio 2010

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