Italianostra
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Trebisacce, lì 03 ottobre 2009
alle Testate Giornalistiche Calabresi
All’indomani di questa ennesima catastrofe di Messina, è bene porre particolare attenzione al
nostro territorio, che da anni viene maltrattato. Eccessiva cementificazione del suolo, costruzioni
sorte nel corso dei canali, aree PIP in zone a rischio di esondazione, mancanza di assoluta
manutenzione, disboscamento selvaggio, prelievi abusivi degli inerti.
Le alluvioni, sono diventate oltre che dei fenomeni atmosferici, anche dei fenomeni sociali, in
cui più o meno siamo coinvolti tutti; alcuni per averci “lucrato” qualche beneficio in modo diretto, la
gran parte di noi, per non aver vigilato sufficientemente sull’operato dei nostri rappresentanti e
delle nostre istituzioni.
Uno strumento correttivo, potrebbe essere quello di tassare i soggetti localizzati in aree a rischio,
ciò per favorire la delocalizzazione e responsabilizzare i cittadini sul fatto che soggetti fittamente
insediati lungo i corsi d’acqua sono al tempo stesso vittime e cause dell’inasprirsi dei danni
alluvionali.
I cittadini che scelgono di localizzarsi in queste zone, molto spesso, lo fanno illegalmente e,
purtroppo successivamente i condoni degli illeciti urbanistici, legalizzando la localizzazione, in
deroga ai piani regolatori, fanno sentire sicure costruzioni che invece sono a rischio.
Le alluvioni sono fenomeni fisici, naturali e necessari, il “rischio idraulico” o di “alluvione” è un
fenomeno sociale, il rischio nasce perché nelle aree fluviali, naturalmente soggette ad
esondazione, vengono costruite strutture permanenti, che aumentano quello che viene definito
“valore esposto”.
Se nel passato, la pianificazione territoriale può essere mancata, attualmente è inammissibile
ipotizzare che le caratteristiche del rischio idraulico non siano incorporate in idonei strumenti
urbanistici.
Le autorità di bacino, sono enti speciali, istituiti dalla legge 183/89 sulla difesa del suolo, è più di
ogni altro, dovrebbero svolgere nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni locali una funzione
di garanzia e informazione. Purtroppo continuano ad essere frequenti le richieste di
riclassificazione delle zone a rischio, con atteggiamento generalmente incline ad accoglierle da
parte dell'autorità.
Non é possibile che vite umane siano messe ancora a repentaglio, e che si continuino a pagare
miliardi di danni a intervalli sempre più ravvicinati.
Il nostro territorio dev’essere rispettato, governato pensando innanzitutto alla sicurezza dei
cittadini, delle loro case, non pensando alla speculazione edilizia.
Il Presidente
arch. Angelo Malatacca
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