VERITA’ E GIUSTIZIA SULLA NAVE DEI VELENI
Rifondazione comunista Circolo “G. Levato e L. Ciminelli”di Amendolara aderisce alla manifestazione nazionale di sabato 24 ottobre che si terrà ad Amantea sull’ennesimo episodio tra criminalità e malaffare, in cui ritorna e centrale il tema dei rifiuti e del loro smaltimento, tra speculazione ed atti illeciti.
Noi riteniamo fondamentale costruire un percorso di conoscenza e di lotta su un tema centrale come salvaguardia dell’ambiente, contro la nocività e le conseguenze di quel liberalismo sfrenato i cui danni sono sotto gli occhi di tutti in termini di disagio sociale e di drammi occupazionali, ma che serpeggia in modo impercettibile quando colpisce la nostra salute e e l’intergità del territorio che viviamo quotidianamente.
Questa manifestazione potrebbe essere l’occasione per non solo per Rifondazione, ma per tutte le forze politiche, l’Italia tutta e soprattutto per i calabresi, occasione per rompere questo silenzio, voglia di verità su un'oscura vicenda.
Dopo le recenti dichiarazioni del pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti, sappiamo che navi (non sappiamo il numero preciso) piene di rifiuti altamente tossici sono state affondate al largo dei nostri mari.
Tutti ora dobbiamo contribuire a far luce al più presto sulla questione. Bisogna far per rompere un silenzio troppo lungo delle istituzioni in merito che invece di proporre lo sviluppo ci rifilano il Ponte sullo Stretto una cattedrale nel deserto.
Investano quasi 5 miliardi di euro che servono per la sua costruzione nel meridione. Per la sicurezza idro-geologica di Messina e il disintossicamento dai veleni in Calabria e di ogni parte d'Italia, per garantire servizi inalienabili ai cittadini, per la costruzione di autostrade, ferrovie, per rendere un paese civile la nostra penisola senza disparità tra nord e sud.
ALZIAMO LA VOCE!
La politica non deve abbassare la guardia specie su casi come questo che coinvolgono la salute delle persone, già duramente provata nel nostro territorio anche da altre tristi vicende come le ferriti di zinco a Sibari, morti bianche a Praia mare, nave dei veleni (quante?), sottosuolo con scorie industriali a Crotone ecc.
La mafia è un fenomeno ormai radicato nella realtà economica del Paese e del nord Italia e questo caso ne è una delle testimonianze dirette. Il fatto che il pentito abbia indicato i servizi segreti italiani come tramite tra mafia e Stato per lo smaltimento dei rifiuti tossici la dice lunga. A pagare, come sempre, sono i cittadini, ma tutti devono fare la propria parte: da domani ognuno di noi deve chiedere incessantemente verità e giustizia ad ogni istituzione senza stancarci mai di farlo.
Ognuno di noi deve far capire a questi signori che sta passando il modello che vede il sud come il luogo in cui depositare le scorie del nord. Ci stanno uccidendo. E’ giunto il momento di bloccare quei poteri che vogliono fermare lo sviluppo politico della nostra terra.
Dobbiamo chiedere alle forze politiche tutte di ridare fiducia ai cittadini di questa terra che non vogliono perdere la speranza in un futuro migliore disintossicandoci anche da questi veleni.
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