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Franco Lofrano
mercoledì 11 gennaio 2012
martedì 10 gennaio 2012
Corigliano-10/01/2012:CORIGLIANO RIPARTE DA CICCIOLINA
CORIGLIANO RIPARTE DA CICCIOLINA
“GIOVANI INSIEME PER CORIGLIANO” OFFRE LA CANDIDATURA A SINDACO ALL’ON. ILONA STALLER
Signori concittadini di Corigliano,
siamo un gruppo di ragazzi (solo ragazzi) che siamo nati in questo paese, bello ma distrutto dall’incapacità di tutti quelli che sono andati a sedersi al Comune…. Lo dimostra il fatto che siamo un paese degradato e allo sfascio da tutti i punti di vista e che siamo stati sciolti per infiltrazioni mafiose!
Per ora siamo 15 ma contiamo di crescere e di raggruppare tanti ragazzi che come noi vogliono salvare questo paese. Alcuni di noi sono studenti all’Unical, altri fuori sede in città come Roma, Milano, altri ancora sono disoccupati, altri lavorano anche se la crisi sta rovinando tutti noi e abbiamo tra i 18 e i 35 anni.
Abbiamo costituito nei primi giorni del 2012 un movimento che abbiamo chiamato “Giovani Insieme per Corigliano” per cambiare le sorti del nostro paese alle elezioni del prossimo anno. Abbiamo deciso di aderire come movimento cittadino al Partito dell’Amore e al nuovo Partito dell’Onorevole Ilona Staller (Cicciolina) che si chiamerà D.N.A. Democrazia Natura Amore per chiedere ufficialmente al più presto all’Onorevole Staller la sua candidatura a SINDACO DI CORIGLIANO.
Non ci interessano I giudizi delle persone che hanno rovinato Corigliano e neppure di quei giovani che fanno politica ma sono peggio degli altri. A Corigliano ha fallito sia la destra che il centro che la sinistra e quindi siamo convinti che si può ripartire solo con una persona famosa come la signora Cicciolina che è capace di far conoscere Corigliano in tutto il mondo.
Presto avremo anche un nostro gruppo facebook aperto solo a chi è interessato a sostenere questa rivoluzionaria idea e a metterci la faccia come hanno fatto già a Monza con un gruppo (http://www.facebook.com/groups/270621459654356/) perché a Monza l’Onorevole Ilona Staller si candiderà a sindaco.
CONFIDIAMO NEL VOSTRO AIUTO ,AFFINCHE' CORIGLIANO SIA UNA CITTA’ COSTRUTTIVA,NUOVA ,FATTA DI AMORE E LAVORO PER TUTTI NOI. CHIEDEREMO ALL’ONOREVOLE STALLER UN INCONTRO PER ACCETTARE LA CANDIDATURA E INIZIARE DA SUBITO A LAVORARE!
“GIOVANI INSIEME PER CORIGLIANO” OFFRE LA CANDIDATURA A SINDACO ALL’ON. ILONA STALLER
Signori concittadini di Corigliano,
siamo un gruppo di ragazzi (solo ragazzi) che siamo nati in questo paese, bello ma distrutto dall’incapacità di tutti quelli che sono andati a sedersi al Comune…. Lo dimostra il fatto che siamo un paese degradato e allo sfascio da tutti i punti di vista e che siamo stati sciolti per infiltrazioni mafiose!
Per ora siamo 15 ma contiamo di crescere e di raggruppare tanti ragazzi che come noi vogliono salvare questo paese. Alcuni di noi sono studenti all’Unical, altri fuori sede in città come Roma, Milano, altri ancora sono disoccupati, altri lavorano anche se la crisi sta rovinando tutti noi e abbiamo tra i 18 e i 35 anni.
Abbiamo costituito nei primi giorni del 2012 un movimento che abbiamo chiamato “Giovani Insieme per Corigliano” per cambiare le sorti del nostro paese alle elezioni del prossimo anno. Abbiamo deciso di aderire come movimento cittadino al Partito dell’Amore e al nuovo Partito dell’Onorevole Ilona Staller (Cicciolina) che si chiamerà D.N.A. Democrazia Natura Amore per chiedere ufficialmente al più presto all’Onorevole Staller la sua candidatura a SINDACO DI CORIGLIANO.
Non ci interessano I giudizi delle persone che hanno rovinato Corigliano e neppure di quei giovani che fanno politica ma sono peggio degli altri. A Corigliano ha fallito sia la destra che il centro che la sinistra e quindi siamo convinti che si può ripartire solo con una persona famosa come la signora Cicciolina che è capace di far conoscere Corigliano in tutto il mondo.
Presto avremo anche un nostro gruppo facebook aperto solo a chi è interessato a sostenere questa rivoluzionaria idea e a metterci la faccia come hanno fatto già a Monza con un gruppo (http://www.facebook.com/groups/270621459654356/) perché a Monza l’Onorevole Ilona Staller si candiderà a sindaco.
CONFIDIAMO NEL VOSTRO AIUTO ,AFFINCHE' CORIGLIANO SIA UNA CITTA’ COSTRUTTIVA,NUOVA ,FATTA DI AMORE E LAVORO PER TUTTI NOI. CHIEDEREMO ALL’ONOREVOLE STALLER UN INCONTRO PER ACCETTARE LA CANDIDATURA E INIZIARE DA SUBITO A LAVORARE!
Trebisacce-10/01/2012: L'Assopec informa gli iscritti sul depotenziamento dell'Ospedale
Walter Astorino (Presidente Assopec)
Trebisacce, 9 gennaio 2012
Carissimi amici e colleghi,
in seguito alla deliberazione delle autorità sanitarie calabresi, quindi dell ASP di CS, n°4100, del 29 dicembre 2011, di cui ho preso visione stamane, mi corre l'ingrato compito di informarvi di quanto in essa contenuto, ed in fase di imminente attuazione:
Chiusura del Pronto Soccorso
Chiusura dell'UTIC
Chiusura di Cardiologia
Punto 1 : il Pronto Soccorso sarà chiuso e sostituito da un Punto di Primo Intervento rafforzato, che non è un Pronto Soccorso, ma che potremmo definire suppergiù come una sorta di buona guardia medica h24 con ambulanze.
Solo gli ospedali possono avere un Pronto Soccorso, e per l'Ospedale di Trebisacce è prevista la prossima trasformazione in "Casa della Salute", che NON E' UN OSPEDALE.
Nella delibera si parla, appunto, di Punto di Primo Intervento. Non è possibile avere un Pronto Soccorso senza Cardiologi, Anestesisti ecc.. Non può esistere un Pronto Soccorso senza Ospedale.
Punto 2 : Non sarà più possibile il pronto intervento su infarti, angine ecc. Trattandosi della cura di patologie cardiache acute, dove la velocità d'intervento è questione di vita o di morte, questa scelta del governo calabrese significa una poco accorta e superficiale considerazione della della nostra stessa vita e di quella dei nostri cari, per tutto l'Alto Jonio.
Punto 3 : Non sarà più possibile il controllo dei pazienti già infartuati, nè la prevenzione e l'approfondimento diagnostico delle malattie cardiache.
TREBISACCE TORNA INDIETRO DI 30 ANNI
Conclusioni :
La decisione presa dal governo calabrese (DPGR 135) è di chiudere l'Ospedale di Trebisacce, e di trasformarlo in "Casa della Salute".
Pian piano, pezzo dopo pezzo, il governo calabrese sta smobilitando tutto, con interventi diluiti nel tempo, e quindi di per sé poco eclatanti, se non considerati nell'insieme.
La principale struttura sanitaria dell'Alto Jonio, ossia l'Ospedale di Trebisacce, è in fase di smantellamento.
In base ai documenti attualmente in essere, il programma è il seguente:
Entro pochi giorni i reparti sopra indicati saranno chiusi.
Entro pochi mesi TUTTO l'Ospedale sarà chiuso.
In seguito l'ex Ospedale sarà sostituito da una "Casa per la Salute".
La regione calabria risparmierà qualcosa con la chiusura di Trebisacce?
Probabilmente NO.
I dipendenti sono stati semplicemente spostati, quindi le spese per gli stipendi restano invariate.
La struttura dell'Ospedale è di proprietà, quindi non si risparmiano fitti.
La mobilità dei pazienti verso la Basilicata è aumentata, quindi sono aumentate le spese per la calabria.
MA ALLORA QUALI SONO LE LOGICHE ADOTTATE DALLA CALABRIA, CHE STANNO PORTANDO ALL'ABBANDONO LA NOSTRA TERRA ?
PERCHE' SI MANTENGONO APERTI GLI OSPEDALI DI ROSSANO E CORIGLIANO, A 10 KM L'UNO DALL'ALTRO, E SI DISTRUGGE TREBISACCE E L'ALTO JONIO?
PERCHE' LA PROVINCIA DI COSENZA NON HA NEANCHE UN SOLO OSPEDALE GENERALE, QUANDO LE ALTRE PROVINCE (REGGIO CALABRIA ECC.) NE HANNO DUE, OLTRE A TUTTI GLI ALTRI OSPEDALI ?
PERCHE' SI CHIUDE L'UNITA' CORONARICA DI TREBISACCE, VELOCEMENTE RAGGIUNGIBILE PERCHE' OTTIMAMENTE DISLOCATA IN PIANURA, E SI PROVA A TRASFERIRLA IRRAZIONALMENTE A CASTROVILLARI, IN MONTAGNA ?
PERCHE' SI NEGA A TREBISACCE ED ALL'ALTO JONIO L'OPPORTUNITA' DI SOPRAVVIVERE, CRESCERE ED EVOLVERSI ?
PERCHE' NELL'ALTO JONIO LA DOTAZIONE DI POSTI LETTO OGNI 1000 ABITANTI E' AL DI SOTTO DEI LIMITI ?
PERCHE' LA REGIONE CALABRIA, IN ULTIMA ANALISI, CI TRATTA NEI FATTI, COME CITTADINI DI "SERIE B" ?
Amici e colleghi,
vi invito ad una seria ed approfondita riflessione personale sulle gravi ingiustizie che noi, le nostre famiglie ed il nostro popolo stiamo subendo.
Resto a disposizione di voi tutti.
Walter Astorino
--
ASSOPEC Trebisacce
Associazione Operatori Economici
|||||||| assopectrebisacce@gmail.com ||||||||
domenica 8 gennaio 2012
Rocca Imperiale-09/01/2012: Cercasi attori,attrici,ballerini....
Provini per “ L’Orlando Furioso” al Castello Svevo di Rocca Imperiale (Cs)
La società di produzione “Tappeto Volante“ in collaborazione con il progetto artistico “P-assaggi sonori”, in vista della realizzazione dello spettacolo teatrale dal titolo “ L’Orlando Furioso “ diretto da Domenico Maria Corrado, che andrà in scena a partire da marzo 2012 presso il Castello Svevo di Rocca Imperiale (Cs) cerca: attori, attrici, cantanti, ballerini, ballerine, cantastorie, mimi, acrobati e giocolieri, preferibilmente residenti nelle province di Cosenza, Matera, Potenza, Taranto e Bari, da inserire nell’organico artistico.
Inviare curriculum e 2 foto ( figura intera e primo piano) all’indirizzo info@p-assaggisonori.it entro il 20 gennaio prossimo.
La società di produzione “Tappeto Volante“ in collaborazione con il progetto artistico “P-assaggi sonori”, in vista della realizzazione dello spettacolo teatrale dal titolo “ L’Orlando Furioso “ diretto da Domenico Maria Corrado, che andrà in scena a partire da marzo 2012 presso il Castello Svevo di Rocca Imperiale (Cs) cerca: attori, attrici, cantanti, ballerini, ballerine, cantastorie, mimi, acrobati e giocolieri, preferibilmente residenti nelle province di Cosenza, Matera, Potenza, Taranto e Bari, da inserire nell’organico artistico.
Inviare curriculum e 2 foto ( figura intera e primo piano) all’indirizzo info@p-assaggisonori.it entro il 20 gennaio prossimo.
Trebisacce-08/01/2012:Per il Coordinamento delle associazioni occorre un progetto per un ospedale generale dell'Alto Jonio
L’attuale pacchetto sanitario (D.R. 18-106-135) confezionato cinicamente per la popolazione della fascia jonica cosentina dal Presidente Scopelliti e da alcuni suoi referenti tecnici è una bomba ad orologeria che prima o poi scoppierà e farà dei grossi danni. Saranno guai seri per i pazienti (decessi), per i medici, facili capri espiatori, e per i politici responsabili di una programmazione irresponsabile.
La magistratura avrà il suo gran da fare ed i parenti delle vittime avranno documenti a iosa per dimostrare che la salute dei loro cari è stata sacrificata alla Ragion di Stato Regionale. Le colpe dei dissipatori delle risorse sanitarie passate si saranno diluite nel tempo ma quelle degli scempi attuali saranno ben chiare ed avranno nome e cognome che saranno ricordati, in negativo, nella memoria collettiva.
Fra questi, forse, si salveranno, almeno con la coscienza, quanti a vario titolo hanno prodotto decine di documenti e proposte per dimostrare le gravi problematiche sanitarie che investono tutta la fascia Jonica, da Rocca Imperiale a Cariati, nella speranza di far ragionare i “tecnici” di Catanzaro senza riuscirci. Tutti i documenti prodotti hanno dimostrato una grave fragilità dell’assistenza in particolare per la fascia jonica dove si è evidenziato una grave carenza di posti letto e chiare difficoltà a garantire l’emergenza medica e chirurgica. Il Gotha della Sanità regionale come risposta, in data 21.12.2011, ha prodotto il decreto 135 sulle Case della Salute, un pannicello caldo per curare un territorio in coma. Un territorio dove chi sarà colpito da infarto del miocardio o da ictus o da urgenza chirurgica non avrà sicuramente l’assistenza adeguata e rispetto alla gran parte dei cittadini italiani sarà penalizzato per tutta la vita. Ciò capiterà a ricchi e poveri, a politici e tecnici che si troveranno da queste parti e a quelle migliaia di turisti che d’estate duplicheranno la popolazione dei residenti. Sarà difficile spiegare a chi è abituato ad altri sistemi sanitari la malasanità programmata nell’Alto Jonio e saranno dolori per le casse regionali. Del resto oggi, in tempi di “bassa stagione”, se è difficile persino donare il sangue, figurarsi riceverlo in “alta stagione”…
Verrebbe da dire “Boia chi molla” per la difesa della nostra salute o fatalisticamente “Ve lo avevamo detto” ma preferiamo invitare il Commissario Scopelliti ed i suoi tecnici a una maggiore onestà intellettuale e a riparare gli errori compiuti. Siamo convinti, purtroppo, che ne hanno coscienza e se d’altra parte ci sono stati altri ripensamenti significa che il decreto 18/10 non è vangelo, ma semplicemente un piano redatto a tavolino da gente che non conosce la dura realtà territoriale ed ignora cosa significhi garantire l’emergenza-urgenza dalle nostre parti. Facile far quadrare i conti sulla pelle degli altri, su chi, peraltro, nella gestione della propria vecchia USL era in attivo.
C’è da dire inoltre che mentre si chiudono Ospedali strategici (per la mobilità passiva e per il bacino di utenza) come Trebisacce e Praia, si continua a mantenere tre Ospedali a distanza di meno di 20 Km l’uno dall’altro, oppure Ospedali fotocopia a meno di otto Km solo perché c’è qualche santo in paradiso.
L’ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri), in un documento ufficiale, ha ben evidenziato come, a differenza della fascia tirrenica (Belvedere), sulla fascia Jonica ci sarebbe la necessità di una emodinamica su Rossano, a garanzia di tutta la Sibaritide e l’Alto Jonio, dove è stata individuata una grave carenza specie per le urgenze cardiovascolari .
Neanche le ultime garanzie da parte delle autorità sanitarie regionali e provinciali al Sindaco di Trebisacce ed a noi Associazioni saranno in grado di garantire l’emergenza vera, perché il calcolo delle distanze e dei tempi parte da Rocca Imperiale, da Alessandria del Carretto e da San Lorenzo Bellizzi, non da Trebisacce.
Il Coordinamento delle Associazioni di Trebisacce, denuncia che l’unica soluzione possibile è quella di sostenere il progetto di un “ Ospedale generale dell’Alto Jonio”, in rete con gli Spoke vicini, poiché un ospedale è tale solo se ha una sala operatoria; e per questo se il problema è economico, noi siamo pronti per una raccolta fondi finalizzata alla ristrutturazione delle sale operatorie ingiustamente dismesse.
Nell’Alto Jonio c’è il bacino di utenza che può sostenere un ospedale generale (da 40.000 a 150.000 abitanti); che garantirebbe le risposte appropriate per gli interventi di urgenza-emergenza, che non sarebbero per nulla garantiti con un Ospedale Distrettuale/CAPT/Casa della salute. L’attuale Ministro della Salute, già sollecitato pochi giorni fa da una bella lettera di Mario Marino, non legga solo i freddi tabulati dell’Agenas ma faccia un viaggio nell’Alto Jonio, fra le nostre montagne e la nostra dimenticata gente e non si fermi in realtà calabresi dove l’urgenza cardiovascolare viene garantita, in contemporanea, da tre cardiologie e due cardiochirurgie.
Il Coordinamento di oltre 20 Associazioni a Trebisacce
La magistratura avrà il suo gran da fare ed i parenti delle vittime avranno documenti a iosa per dimostrare che la salute dei loro cari è stata sacrificata alla Ragion di Stato Regionale. Le colpe dei dissipatori delle risorse sanitarie passate si saranno diluite nel tempo ma quelle degli scempi attuali saranno ben chiare ed avranno nome e cognome che saranno ricordati, in negativo, nella memoria collettiva.
Fra questi, forse, si salveranno, almeno con la coscienza, quanti a vario titolo hanno prodotto decine di documenti e proposte per dimostrare le gravi problematiche sanitarie che investono tutta la fascia Jonica, da Rocca Imperiale a Cariati, nella speranza di far ragionare i “tecnici” di Catanzaro senza riuscirci. Tutti i documenti prodotti hanno dimostrato una grave fragilità dell’assistenza in particolare per la fascia jonica dove si è evidenziato una grave carenza di posti letto e chiare difficoltà a garantire l’emergenza medica e chirurgica. Il Gotha della Sanità regionale come risposta, in data 21.12.2011, ha prodotto il decreto 135 sulle Case della Salute, un pannicello caldo per curare un territorio in coma. Un territorio dove chi sarà colpito da infarto del miocardio o da ictus o da urgenza chirurgica non avrà sicuramente l’assistenza adeguata e rispetto alla gran parte dei cittadini italiani sarà penalizzato per tutta la vita. Ciò capiterà a ricchi e poveri, a politici e tecnici che si troveranno da queste parti e a quelle migliaia di turisti che d’estate duplicheranno la popolazione dei residenti. Sarà difficile spiegare a chi è abituato ad altri sistemi sanitari la malasanità programmata nell’Alto Jonio e saranno dolori per le casse regionali. Del resto oggi, in tempi di “bassa stagione”, se è difficile persino donare il sangue, figurarsi riceverlo in “alta stagione”…
Verrebbe da dire “Boia chi molla” per la difesa della nostra salute o fatalisticamente “Ve lo avevamo detto” ma preferiamo invitare il Commissario Scopelliti ed i suoi tecnici a una maggiore onestà intellettuale e a riparare gli errori compiuti. Siamo convinti, purtroppo, che ne hanno coscienza e se d’altra parte ci sono stati altri ripensamenti significa che il decreto 18/10 non è vangelo, ma semplicemente un piano redatto a tavolino da gente che non conosce la dura realtà territoriale ed ignora cosa significhi garantire l’emergenza-urgenza dalle nostre parti. Facile far quadrare i conti sulla pelle degli altri, su chi, peraltro, nella gestione della propria vecchia USL era in attivo.
C’è da dire inoltre che mentre si chiudono Ospedali strategici (per la mobilità passiva e per il bacino di utenza) come Trebisacce e Praia, si continua a mantenere tre Ospedali a distanza di meno di 20 Km l’uno dall’altro, oppure Ospedali fotocopia a meno di otto Km solo perché c’è qualche santo in paradiso.
L’ANMCO (Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri), in un documento ufficiale, ha ben evidenziato come, a differenza della fascia tirrenica (Belvedere), sulla fascia Jonica ci sarebbe la necessità di una emodinamica su Rossano, a garanzia di tutta la Sibaritide e l’Alto Jonio, dove è stata individuata una grave carenza specie per le urgenze cardiovascolari .
Neanche le ultime garanzie da parte delle autorità sanitarie regionali e provinciali al Sindaco di Trebisacce ed a noi Associazioni saranno in grado di garantire l’emergenza vera, perché il calcolo delle distanze e dei tempi parte da Rocca Imperiale, da Alessandria del Carretto e da San Lorenzo Bellizzi, non da Trebisacce.
Il Coordinamento delle Associazioni di Trebisacce, denuncia che l’unica soluzione possibile è quella di sostenere il progetto di un “ Ospedale generale dell’Alto Jonio”, in rete con gli Spoke vicini, poiché un ospedale è tale solo se ha una sala operatoria; e per questo se il problema è economico, noi siamo pronti per una raccolta fondi finalizzata alla ristrutturazione delle sale operatorie ingiustamente dismesse.
Nell’Alto Jonio c’è il bacino di utenza che può sostenere un ospedale generale (da 40.000 a 150.000 abitanti); che garantirebbe le risposte appropriate per gli interventi di urgenza-emergenza, che non sarebbero per nulla garantiti con un Ospedale Distrettuale/CAPT/Casa della salute. L’attuale Ministro della Salute, già sollecitato pochi giorni fa da una bella lettera di Mario Marino, non legga solo i freddi tabulati dell’Agenas ma faccia un viaggio nell’Alto Jonio, fra le nostre montagne e la nostra dimenticata gente e non si fermi in realtà calabresi dove l’urgenza cardiovascolare viene garantita, in contemporanea, da tre cardiologie e due cardiochirurgie.
Il Coordinamento di oltre 20 Associazioni a Trebisacce
Trebisacce-08/01/2012:NECESSITA’ DI UNA EFFICACE DIFESA PERSONALE (di Raffaele Burgo)
NECESSITA’ DI UNA EFFICACE DIFESA PERSONALE
Purtroppo viviamo in una società violenta, dove per un nonnulla si diventa aggressivi, cattivi, non rispettosi del prossimo, quindi è fondamentale sapersi difendere da eventuali pericoli in maniera efficace, istintiva, reale.
Bisogna diffidare da chi promette miracoli in una settimana, in un mese, attraverso corsi intensivi o quant’altro, infatti per imparare a difendersi efficacemente sono necessari impegno, costanza, serietà, capacità di adattarsi all’ambiente circostante e ad ogni oggetto che ci si trova a maneggiare, che potrebbe diventare in mani esperte una vera e propria arma.
Inoltre, importantissimo comprendere che è fondamentale l’aspetto mentale, in quanto la difesa reale da strada non è quella che si pratica in palestra, quindi dinanzi al proprio istruttore o al compagno, certi che non ti faranno mai del male realmente, ma la vera difesa è quella che ci si potrebbe ritrovare ad utilizzare in mezzo alla strada, in ambienti ostili, dinanzi ad energumeni che non rispettano né la propria vita e né quella altrui.
In questi casi è necessario adattarsi alle varie situazioni e ciò è possibile attraverso un impegnativo training, non soltanto fisico ma anche mentale, infatti prima di tutto è opportuno apprendere come si può gestire la paura che, inevitabilmente, ci assale in caso di pericolo.
Proteggere la nostra incolumità, reagire innanzitutto alle paure ed imparare ad attingere alle nostre risorse fisiche e mentali in ogni condizione di potenziale pericolo, per questo è stato concepito il sistema Tactical Defense of Krav Maga. E’ un’educazione al pericolo: (minacce esterne e controllo emotivo), un training fisico e mentale che permette a chiunque di imparare a gestire situazioni di rischio. E’ un metodo di difesa basato sulla realtà e sulla immediata e concreta necessità di fornire risposte a situazioni che rivestono il carattere della imprevedibilità e, in quanto tale, si occupa anche delle possibili conseguenze di tipo giuridico. Infatti, è di fondamentale importanza imparare a difendersi rimanendo nella sfera di tutela offerta dalle norme di legge, al fine di evitare incresciosi strascichi legali. Lo scopo è quello di imparare a tutelarsi a 360°, conoscendo se stessi e le potenzialità anche nascoste che sono offerte perfino nelle peggiori situazioni, con un allenamento fisico di base che ha fatto dell’efficacia e della semplicità i suoi principali obiettivi. Si può affermare, infine, che data la sua semplicità d’esecuzione e di preparazione il metodo, almeno ai livelli di base, è indicato per tutti coloro i quali vogliano sentirsi in grado di affrontare con fermezza, decisione e sicurezza le possibili situazioni di pericolo che dovessero presentarsi. E’ stato dimostrato che solo un’adeguata educazione alla reazione permette di agire nel pieno della lucidità, con la costante ed esatta consapevolezza della realtà, delle proprie azioni, reazioni e possibilità. I corsi insegnano a gestire stress e panico e ad utilizzare nel migliore dei modi tutti gli strumenti di cui disponiamo. I corsi sono composti di: pratica e didattica degli elementi fondamentali e base del sistema; teoria e metodologia dell’allenamento: analisi generale e specifica del gesto tecnico e dei suoi presupposti fisici e funzionali; elementi e pratica di primo soccorso; elementi di diritto penale e civile; psicologia generale e sociale.
Obiettivi principali della difesa personale reale sono:
Imparare a difendersi dalle aggressioni
Salvaguardare la propria incolumità
Neutralizzare rapidamente ed efficacemente l'aggressore
Gestire in maniera rapida e ottimale situazioni impreviste
Imparare a reagire anche in condizioni di forte stress emotivo e fisico
Imparare ad utilizzare l'ambiente circostante a proprio vantaggio
Ecco, pensiamo possa essere interessante, oltreché utile e necessario, istituire dei corsi di difesa personale, anche per sole ragazze, maggiormente esposte a rischi incontrollabili, magari attraverso progetti scolastici oppure organizzati dal Comune, così come avviene in moltissime città, dove stanno riscuotendo notevoli successi.
RAFFAELE BURGO
Purtroppo viviamo in una società violenta, dove per un nonnulla si diventa aggressivi, cattivi, non rispettosi del prossimo, quindi è fondamentale sapersi difendere da eventuali pericoli in maniera efficace, istintiva, reale.
Bisogna diffidare da chi promette miracoli in una settimana, in un mese, attraverso corsi intensivi o quant’altro, infatti per imparare a difendersi efficacemente sono necessari impegno, costanza, serietà, capacità di adattarsi all’ambiente circostante e ad ogni oggetto che ci si trova a maneggiare, che potrebbe diventare in mani esperte una vera e propria arma.
Inoltre, importantissimo comprendere che è fondamentale l’aspetto mentale, in quanto la difesa reale da strada non è quella che si pratica in palestra, quindi dinanzi al proprio istruttore o al compagno, certi che non ti faranno mai del male realmente, ma la vera difesa è quella che ci si potrebbe ritrovare ad utilizzare in mezzo alla strada, in ambienti ostili, dinanzi ad energumeni che non rispettano né la propria vita e né quella altrui.
In questi casi è necessario adattarsi alle varie situazioni e ciò è possibile attraverso un impegnativo training, non soltanto fisico ma anche mentale, infatti prima di tutto è opportuno apprendere come si può gestire la paura che, inevitabilmente, ci assale in caso di pericolo.
Proteggere la nostra incolumità, reagire innanzitutto alle paure ed imparare ad attingere alle nostre risorse fisiche e mentali in ogni condizione di potenziale pericolo, per questo è stato concepito il sistema Tactical Defense of Krav Maga. E’ un’educazione al pericolo: (minacce esterne e controllo emotivo), un training fisico e mentale che permette a chiunque di imparare a gestire situazioni di rischio. E’ un metodo di difesa basato sulla realtà e sulla immediata e concreta necessità di fornire risposte a situazioni che rivestono il carattere della imprevedibilità e, in quanto tale, si occupa anche delle possibili conseguenze di tipo giuridico. Infatti, è di fondamentale importanza imparare a difendersi rimanendo nella sfera di tutela offerta dalle norme di legge, al fine di evitare incresciosi strascichi legali. Lo scopo è quello di imparare a tutelarsi a 360°, conoscendo se stessi e le potenzialità anche nascoste che sono offerte perfino nelle peggiori situazioni, con un allenamento fisico di base che ha fatto dell’efficacia e della semplicità i suoi principali obiettivi. Si può affermare, infine, che data la sua semplicità d’esecuzione e di preparazione il metodo, almeno ai livelli di base, è indicato per tutti coloro i quali vogliano sentirsi in grado di affrontare con fermezza, decisione e sicurezza le possibili situazioni di pericolo che dovessero presentarsi. E’ stato dimostrato che solo un’adeguata educazione alla reazione permette di agire nel pieno della lucidità, con la costante ed esatta consapevolezza della realtà, delle proprie azioni, reazioni e possibilità. I corsi insegnano a gestire stress e panico e ad utilizzare nel migliore dei modi tutti gli strumenti di cui disponiamo. I corsi sono composti di: pratica e didattica degli elementi fondamentali e base del sistema; teoria e metodologia dell’allenamento: analisi generale e specifica del gesto tecnico e dei suoi presupposti fisici e funzionali; elementi e pratica di primo soccorso; elementi di diritto penale e civile; psicologia generale e sociale.
Obiettivi principali della difesa personale reale sono:
Imparare a difendersi dalle aggressioni
Salvaguardare la propria incolumità
Neutralizzare rapidamente ed efficacemente l'aggressore
Gestire in maniera rapida e ottimale situazioni impreviste
Imparare a reagire anche in condizioni di forte stress emotivo e fisico
Imparare ad utilizzare l'ambiente circostante a proprio vantaggio
Ecco, pensiamo possa essere interessante, oltreché utile e necessario, istituire dei corsi di difesa personale, anche per sole ragazze, maggiormente esposte a rischi incontrollabili, magari attraverso progetti scolastici oppure organizzati dal Comune, così come avviene in moltissime città, dove stanno riscuotendo notevoli successi.
RAFFAELE BURGO
Trebisacce-08/01/2011: Passione e Sacrificio ( di Raffaele Burgo)
PASSIONE E SACRIFICIO
Quando, qualche anno addietro, ho avuto la fortuna di conoscere Vincenzo Filazzola, divenuto in seguito mio allievo prediletto, ero titubante sul fatto di fare da personal trainer nello studio del Kung Fu Tradizionale, infatti il programma era lunghissimo e durissimo, per cui temevo che la giovane età potesse rappresentare un limite al proseguimento della pratica.
Il mio amico e Grandmaster Pietro Benito Vittorio Lo Prete, che ha curato la parte mentale dello studio di Vincenzo, cercava di convincermi circa la bontà del progetto, quindi dopo vari tentennamenti, ho accettato questa sfida: fare da personal trainer ad un giovane volenteroso ed appassionato, nei tradizionali allenamenti del Kung Fu, sia per quanto riguarda gli stili esterni che quelli interni.
Un discorso globale, impegnativo, fatto di sacrifici, impegno, durezza sia fisica che mentale.
Cosa dire dopo gli ultimi anni di pratica? Soltanto un grazie a Piero e un grazie a Vincenzo.
Ho avuto la fortuna di istruire un giovane che mi ha dato soddisfazioni indicibili, sia a livello tecnico che umano, un giovane molto più maturo della sua età, una persona straordinaria per impegno e risultati acquisiti.
Nella mia attività di Maestro ho avuto la possibilità di allenare migliaia di allievi, sia in Italia che all’estero, ma posso affermare, senza tema di essere smentito, che un allievo come Vincenzo Filazzola è molto difficile che si trovi, infatti ha dimostrato enormi capacità di memorizzazione( ha dovuto apprendere circa duecento Forme a mano nuda, ognuna delle quali composta da tantissimi movimenti e tecniche; circa cinquanta Forme con armi antiche, quali spada, sciabola, bastone, bastone snodato a due pezzi, lancia, coltelli a farfalla; svariate tecniche di difesa personale da strada; sistemi esterni ed interni; lavoro sullo sviluppo dell’energia interiore; lingua e scrittura cinese), di educazione e rispetto nei confronti degli Insegnanti e della disciplina, di forza di volontà e abnegazione.
Tra l’altro, nel rispetto pieno della tradizione marziale orientale, è riuscito a portare i princìpi connessi con la pratica alla vita di tutti i giorni, quindi nei rapporti con la famiglia e nella scuola, dove ha avuto la grande soddisfazione di diplomarsi con il massimo dei voti ed entrare, successivamente, alla Facoltà di Ingegneria, superando i vari test con grande fluidità.
Ricordo ancora con emozione i duri allenamenti ai quali si è sottoposto, a volte anche in condizioni fisiche non ottimali, magari per un malanno di stagione o per un infortunio, ma sempre senza mostrare segni di insofferenza o di non volontà, anzi mostrando ogni volta quella sana passione che lo ha portato, in seguito, a raggiungere notevoli risultati.
Ha avuto la soddisfazione di essere premiato dal Coni Provinciale nel corso di una manifestazione presso il Cinema Teatro Gatto, alla presenza di importanti autorità, esibendosi anche in una suggestiva dimostrazione a mano nuda, con armi e di difesa personale (il tutto con una distorsione alla caviglia).
Il giorno degli esami federali per il conseguimento dell’agognata cintura nera eravamo tutti emozionati, perché dopo anni di duro lavoro, avrebbe raggiunto un risultato importante, che nelle arti marziali tradizionali non è un traguardo ma un inizio, in quanto ti apre le porte ad una conoscenza più profonda non solo della tecnica ma di sé stessi.
I vecchi Maestri cinesi dicono :”Anche dopo ottanta anni di pratica si salirà soltanto il primo gradino del grande Palazzo delle Arti Marziali”, ciò a significare che l’apprendimento non finisce mai, ma ci sarà sempre qualcosa da imparare.
Non possiamo non ricordare il fatto che è stato sempre pienamente appoggiato ed incoraggiato dalla famiglia, ad iniziare dalla mamma Dottoressa Rosa Viafora, dal papà Pasquale, dalla sorella Anna, dai nonni, dagli zii, dai cugini, sempre presenti.
Nei giorni scorsi ha avuto la grande soddisfazione di essere inserito quale Lifemembership (Membro a vita) nell’ambito della Federazione Internazionale, settore Kung Fu Wushu.
Semper ad maiora!
RAFFAELE BURGO
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