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sabato 26 giugno 2010

Trebisacce-26/06/2010:La notorietà letteraria


La notorietà letteraria

La notorietà letteraria( che non significa necessariamente validità e
originalità) tiene conto di diverse variabili, all’interno del proprio
settore, del proprio tempo (aboliamo ora lo spazio , vista la
globalizzazione) e di aspetti fortuiti e di “moda” o del ruolo o delle
amicizie dell’autore interessato.
Tale notorietà, però, una volta acquisita, non significa che sei
consegnato ai posteri: anche qui intervengono un’infinità di componenti
che possono farti travalicare il tempo in cui vivi o invece ti rendono
uno sconosciuto dopo un momento di fama.
Chissà quanti scrittori, alla pari di Dante ,di Omero( e il discorso
vale per ogni forma artistica), restano sconosciuti perché il tempo o
eventi di altro tipo ( i loro capolavori bruciati o dispersi) ne hanno
disperso la memoria.
Per cui il vero artista, quello genuino, pur essendo per natura
ambizioso e pur volendo trafiggere il tempo e assidersi nell’eternità
umana, non pensa minimamente ai vari marchingegni per diventare famoso
e magari fare soldi: sa di scrivere perché l’urgenza del dire lo macera
dentro e lo consuma.
E perciò, indipendentemente dai risultati, scrive perché solo così
ama la vita e si sente se stesso.
Anche quando vede altri, meno genuini di lui, meno profondi e meno
validi, andare avanti, per diversi motivi, non si scompone alla fine:
dopo una fugace tristezza per tale squallido mercato, ritorna in se
stesso e sa che scrive innanzitutto per il senso di mistero e di
insoddisfazione del finito che si porta dentro, come privilegio e come
dannazione.

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