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domenica 23 agosto 2009

Trebisacce-22/08/2009:Franco Mundo invita a riprendere i lavori di ripristino dell'Ospedale.


Franco Mundo (consigliere provinciale)
Trebisacce:22/08/2009

“Dopo oltre un mese dal provvedimento di sospensione delle attività chirurgiche del presidio ospedaliero di Trebisacce ,per inadeguatezza delle sale operatorie,nonchè dalle rassicurazioni fornite personalmente dalla S.V. ,agli operatori e ai sindaci del comprensorio presenti ,di un immediato inizio dei lavori di ripristino di almeno una sala operatoria, ad oggi nessun intervento è stato effettuato e/o programmato”,è così che inizia l’accorato appello a riprendere i lavori di ripristino almeno della sala operatoria dell’Ospedale “G. Chidichimo”, del consigliere provinciale,Franco Mundo,che scrive al Direttore Generale ASP,Franco Petramala,e coinvolge il Presidente dell’Unione dei comuni,Mario Melfi, e il Presidente della Comunità Montana,Pietro Groia.
Aggiunge ancora che comprende le difficoltà e il ritardo per le trascorse vacanze estive,che però,afferma, tutti gli operatori e gli utenti dell'intero Alto Ionio cosentino sono in allarme.
Non vorremmo, ricorda al/ai destinatari, che le rassicurazioni fornite,anche alla presenza del presidente della regione Loiero, fossero un pretesto per allentare la tensione ed evitare eventuali azioni di lotta.
Noi confidiamo,si legge nella nota, nel Suo buon senso e soprattutto nell'osservanza di quanto è stato formalmente deliberato dalla Regione Calabria in ordine all'utilizzo dell'Ospedale di Trebisacce,alla sua eventuale rimodulazione, senza modificare la destinazione per acuti.
“Pertanto, con la presente , sento il dovere di sollecitare la predisposizione di quanto necessario,attivando la procedura di urgenza,per l'immediato inizio dei lavori di ripristino e di adeguamento delle sale operatorie,anche per evitare ulteriori disagi e difficoltà che si sono registrati nelle scorse settimane,sia per i numerosi turisti che per le popolazioni locali. Chiedo,se possibile, di avere rassicurazioni in merito”.
Franco Lofrano

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